SETTIMANA MONDIALE DELLA TIROIDE: DAL 23 AL 27 MAGGIO INIZIATIVE IN TUTTA ITALIA

Endocrinologist testing a thyroid of young woman

In occasione della Settimana mondiale della tiroide sarà possibile sottoporsi a screening e visite, e partecipare a incontri informativi. Scopo della manifestazione è sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi legati alle malattie della tiroide, con particolare riguardo all’azione preventiva della iodoprofilassi.

Dal 23 al 27 maggio si celebra la Settimana mondiale della Tiroide. Scopo della manifestazione è sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo scientifico sui crescenti problemi legati alle malattie della tiroide, con particolare riguardo all’azione preventiva della iodoprofilassi. Sono più di 6 milioni, in Italia, le persone con un problema alla tiroide e oltre il 15% della popolazione anziana presenta disfunzioni a questa ghiandola. Nonostante questo, Il malfunzionamento della tiroide è purtroppo un problema spesso trascurato.

In Italia, l’evento è promosso da diverse Associazioni e Società Scientifiche che si occupano di malattie della tiroide: l’AIT (Associazione Italiana della Tiroide), la Società Italiana di Endocrinologia, l’Associazione Medici Endocrinologi, l’European Thyroid Association, la Società Italiana di Endocrinologia  e Diabetologia Pediatrica, il Comitato Associazioni Pazienti Endocrini, la Società Italiana di Endocrino Chirurghi, l’Associazione Italiana Medicina Nucleare e l’Associazione delle Unità di Endocrinochirurgia Italiana. Il tema di quest’anno è “La tiroide: dal bambino all’anziano”.

Sono previste numerose iniziative sul territorio, consultabili sul sito ufficiale della manifestazione; sono moltissime le strutture e i centri che hanno aderito, ci si potrà sottoporre a screening gratuiti e a visite mediche e partecipare ad incontri informativi. Inoltre, grazie alla campagna di informazione e sensibilizzazione “Tiroide: Riflettiamoci!”, promossa dalla Fondazione Serono con il supporto di Federfarma, nelle farmacie aderenti saranno a disposizione opuscoli informativi sulle disfunzioni tiroidee.

 
Mutua MBA, la più grande mutua sanitaria per numero di soci, tra i suoi obiettivi ha quello di diffondere la cultura della prevenzione, per questo supporta ed è vicina da sempre a iniziative di questo tipo.
La tiroide è una ghiandola endocrina che si trova nella parte anteriore del collo, davanti alla laringe e alla trachea. Serve soprattutto a produrre gli ormoni tiroidei, che svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo del feto, nel metabolismo muscolo-scheletrico, nelle funzioni del sistema nervoso centrale e periferico, nell’attività cardio-respiratoria e nel controllo del sistema endocrino-metabolico generale.
La causa più frequente della patologia tiroidea è la carenza di iodio, che viene prevalentemente introdotto con il cibo. Garantire un adeguato apporto di iodio rappresenta il mezzo più efficace per prevenire le  malattie tiroidee: l’alimentazione deve quindi essere varia e prevedere pesce, latte e formaggi, che sono i cibi a più alto contenuto di iodio. E’ tuttavia necessaria un’integrazione con il sale iodato. Nel 2005 è stato attivato un programma nazionale di prevenzione, che ha reso obbligatorio il sale iodato in tutti i punti vendita. I dati dell’Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia (Osnami), presso l’Istituto Superiore di Sanità, evidenziano però che la percentuale di sale iodato venduto nel nostro Paese è ancora fortemente al di sotto di quel 90% che l’Oms ha identificato come obiettivo per poter dire che un programma di iodoprofilassi abbia avuto successo. Anche per questo, è stato  realizzato il progetto “Iodoprofilassi nelle scuole”, per il triennio 2016-2019, frutto del protocollo d’intesa tra MIUR, Associazione Italiana della Tiroide, Società Italiana di Endocrinologia, Associazione Medici Endocrinologi e Comitato Associazioni Pazienti Endrocrini e Società Italiana Endocrinologia e Diabetologia.
L’obiettivo è formare gli insegnanti sulla prevenzione delle carenze di iodio, affinché informino i loro studenti le loro famiglie.
Lo iodio è molto importante soprattutto per le donne in gravidanza. In quella fase, infatti, sia la futura mamma che il nascituro hanno una maggiore necessità di questo microelemento, e una carenza può avere conseguenze negative importanti sullo sviluppo psico-neurologico del bambino. Le donne che programmano un figlio dovrebbero quindi attuare la profilassi iodica o, nei primi mesi di gravidanza, assumere integratori contenenti iodio. settimana mondiale della tiroide
Le malattie della tiroide sono aumentate dopo la catastrofe nucleare di Chernobyl, a causa della radioattività. Le radiazioni, infatti, provocano i tumori della tiroide oppure inducono disfunzioni della ghiandola, in particolar modo iperfunzione. I noduli della tiroide, cioè la conseguenza della crescita anomala di alcune cellule tiroidee, costituiscono la più comune malattia tiroidea nella popolazione, con una prevalenza che aumenta con l’età; sono più frequentemente associati al gozzo (gozzo nodulare), ma possono anche essere isolati. I noduli tiroidei sono palpabili nel 5% dei soggetti, ma noduli di piccole dimensioni, rilevabili con l’esame ecografico, sono presenti nel 50-60% della popolazione generale.
Sono molto frequenti anche le disfunzioni: in Italia colpiscono oltre tre milioni di persone, con una significativa prevalenza delle donne. L’ipo-tiroidismo, cioè una ridotta produzione di ormoni tiroidei, può essere riscontrato in forma lieve in quasi il 10% della popolazione ed anch’esso aumenta con l’età. Ad essere colpite sono soprattutto le donne oltre i 75 anni. Se non diagnosticato e curato, l’ipo-tiroidismo negli anziani può provocare demenza. A volte, in occasione di episodi influenzali, o comunque infettivi delle prime vie respiratorie, può esserci un interessamento asintomatico della tiroide con tiroidite, che nel tempo, attraverso un meccanismo autoimmunologico, può sfociare in un ipotiroidismo. L’iper-tiroidismo, cioè l’eccessiva produzione di ormoni tiroidei, colpisce fino al 2-3% della popolazione generale nella sua forma clinicamente manifesta, ma la prevalenza delle forme più lievi è del 4-6 % soprattutto tra i più anziani. Se curato con farmaci specifici o con iodio radioattivo può regredire.
Non è sempre facile accorgersi di soffrire di una disfunzione tiroidea. I segnali d’allarme infatti sono diversi, a seconda della tipologia specifica del disturbo. L’iper-tiroidismo porta un aumento dell’attività metabolica, e i sintomi principali sono una perdita di peso ingiustificata, affaticamento, irritabilità, tachicardia, intolleranza al caldo. L’ipo-tiroidismo, al contrario, porta a una diminuzione dell’attività metabolica, sonnolenza, calo della concentrazione, eccessiva sensibilità al freddo, senso di gonfiore. Spesso sono sintomi lievi, per cui oltre il 50% delle persone che ha disfunzioni tiroidee non ne è consapevole, non si rivolge al medico e di conseguenza non riceve una diagnosi corretta e tempestiva. Una diagnosi precoce è invece fondamentale, perché tutte la malattie tiroidee, una volta correttamente identificate e curate nei tempi opportuni non hanno conseguenze cliniche rilevanti e possono essere trattate con successo mediante l’uso di farmaci o preparati ormonali correttivi. La maggior parte delle patologie della tiroide, tra l’altro, non necessità di intervento chirurgico, e comunque ci si sta indirizzando sempre di più su interventi mini invasivi.

Mariachiara Manopulo
Mariachiara Manopulo
Bolognese di nascita e quasi romana d’adozione, mi sono laureata in Scienze della comunicazione pubblica, sociale e politica, e specializzata prima con un Master in diritto parlamentare e valutazione delle politiche pubbliche e poi con un Master in Digital PR e Media Relations. Ho avuto diverse esperienze nel settore della comunicazione; dopo più di tre anni passati nell'ufficio stampa di un gruppo parlamentare alla Camera dei deputati, ora lavoro nell'ufficio Comunicazione e Marketing di Health Italia.

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