Sicurezza alimentare: nel 2025 un allarme al giorno

Ciò che finisce sulle tavole e nei carrelli degli italiani riveste un’importanza fondamentale. Proprio per questo, la sicurezza alimentare resta uno dei temi prioritari su cui si concentrano istituzioni e associazioni, esattamente come avvenuto a settembre. A lanciare l’allarme è Coldiretti, che segnala come negli ultimi mesi si sia verificato quasi un allarme alimentare al giorno, legato alle importazioni di prodotti stranieri. Si va dalle arachidi cinesi contaminate da aflatossine cancerogene oltre i limiti consentiti, alle arance egiziane con tracce di Chlorpropham, un pesticida vietato nell’Unione Europea dal 2020, fino a pistacchi, pollo, pesce e altri alimenti di largo consumo presenti abitualmente sulle nostre tavole.

La denuncia arriva sulla base dei dati Rasff (Rapid alert system for food and feed), cioè notifiche relative a rischi per la salute umana legati a cibo, mangimi e materiali a contatto con gli alimenti. In occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare del 7 giugno, l’Organizzazione mondiale della sanità ha fatto sapere che 600 milioni di persone ogni anno si ammalano a causa di alimenti contaminati.

L’elenco dei prodotti più pericolosi, fa sapere la Coldiretti, interessa le aflatossine nel burro d’arachidi indiano, nei pistacchi turchi, americani e iraniani, oltre che nei fichi secchi provenienti dalla Turchia. Nel riso pakistano sono stati rinvenuti residui oltre i limiti di un altro pesticida proibito nell’Unione Europea, il Clorpyrifos, presente anche nel pepe peruviano assieme ad altre sostanze, mentre il tonno spagnolo presenta alte tracce di mercurio. Non mancano poi i cibi contaminati da batteri e virus: è questo il caso del pollo polacco con la salmonella e delle ostriche francesi e olandesi.

Non è un caso se i cibi e le bevande straniere sono otto volte più pericolosi di quelli prodotti in Italia con il numero di prodotti agroalimentari provenienti dall’estero con residui chimici irregolari che è stato pari al 5,6% rispetto ad appena lo 0,7% di quelli di provenienza nazionale, secondo l’ultimo rapporto Efsa. Parte da questo assunto la richiesta di Coldiretti di applicare il principio di reciprocità rispetto alle importazioni di prodotti agroalimentari da quei Paesi dove non vigono le stesse regole in materia di sicurezza alimentare, tutela dell’ambiente e rispetto dei diritti dei lavoratori.

Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

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