Perché è importante conoscere e mangiare il tamarindo

Tamarind on white background

Riconosciuto anche come Tamarinduso dattero dell’India e appartenente allafamiglia Leguminose Cesalpiniacee, il tamarindo è un albero da frutto esotico tipico dell’ Africa tropicale. Coltivato anche Asia Meridionale, in Sud America, Caraibi, è noto sin dall’antichità per i suoi legumi che racchiudono del materiale fibroso ed una polpa soffice.

Quest’ultima, inoltre, vanta un aroma caratteristico e un sapore gradevole grazie ai quali viene spesso utilizzata nella preparazione di succhi e bibite rinfrescanti, specialmente durante il periodo estivo.

In particolare, nel territorio italiano la polpa del tamarindo è applicata soprattutto per la preparazione di sciroppi, mentre all’estero, specie nelle cucine orientali, è un alimento base per la realizzazione di zuppe, salse, minestre o altri piatti che accompagnano il riso.

Una particolarità che in pochi sanno, riguarda il fatto che il tamarindo è uno degli ingredienti principali della salsa worcestershire adoperata, per esempio, nella produzione della nota salsa cocktail.

Oltre a ciò, il tamarindo è utilizzato in ambito cosmetico dove sembra avere importanti effetti anti-age. Infatti, la scienza attesta che il suo utilizzo può essere paragonato a quello dell’acido jaluronico nel trattamento delle rughe.

La polpa del tamarindo, a dosi maggiormente elevate invece, è nota per essere un efficiente lassativo naturale che deve le sue proprietà per la massiccia consistenza di acidi organici, zuccheri e sostanze mucillaginose.

Il tamarindo detiene un grande valore nutrizionale: la polpa si compone per il 57% di zuccheri, 5% da fibre alimentari, proteine e grassi, e 31% di acqua. Le popolazioni del deserto, infatti, sono solite masticare le sue foglie per combattere la sete.

I principali costituenti sono le pectine e gli zuccheri semplici, mentre tra i vari minerali presenti nel tamarindo vi sono, in maggiori quantità, il potassio, fosforo, magnesio, sodio, calcio e selenio. Risulta essere anche una grande fonte di vitamina A, B1, B2, B3, B5, B6, vitamina C, K, e J.

Il principio attivo contenuto nei semi del tamarindo è la tamarindina che svolge un’azione antinfettiva ed antibatterica risultando molto efficace contro alcuni virus e batteri. In particolare, si è dimostrato un componente molto attivo contro la Candida albicans, l’Aspergillus niger, il Bacillus subtilis, l’Escherichia coli e lo Staphylococcus aureus.

Dimostra di avere delle proprietà purgative, rinfrescanti e un effetto costante contro l’itterizia e la dissenteria. La polpa, le foglie e la corteccia vengono usate, in alcuni Paesi, per le loro proprietà terapeutiche contro le febbri malariche.

Solo di recente sono state scoperte, all’interno della sua polpa, alcune sostanze ad azione antiossidante come l’acido ellagico, il clorogenico, il caffeico ed alcuni diversi flavoni.

L’assunzione del tamarindo continua a rivelarsi essenziale in caso di problemi di digestione e a livello gastrico. Presenta buone proprietà lassative ed è un ottimo regolatore intestinale grazie alla presenza di acidi organici all’interno della sua polpa.

È opportuno evidenziare che l’assunzione di tamarindo interferisce con quella di alcuni farmaci, tra cui l’aspirina poiché il tamarindo ne aumenta la biodisponibilità.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il tamarindo può essere considerato una fonte di tutti gli amminoacidi essenziali, ad eccezione del triptofano. Per di più, il loro consumo, apporta una buona quantità di nutrienti e in particolare di fibre: 5 gr di fibre per 100 gr di alimento, pari a 1/5 delle fibre consigliate giornalmente dalle nostre linee guida per una sana alimentazione.

Il consumo di questo frutto non è associato ad alcun effetto negativo; tuttavia i suoi semi contengono i tannini, che rendono più difficoltosa la digestione. Per tale motivo il consumo di tamarindo andrebbe sconsigliato o limitato in caso di problematiche intestinali dove si consiglia di consultare uno specialista.

Quindi, a parte qualche piccola controindicazione da tenere comunque bene a mente, si possono elencare i seguenti benefici:

  • Gode di buone proprietà antiossidanti, antibatteriche e antimicrobiche.
  • Aiuta in caso di stitichezza grazie all’effetto lassativo garantito dal frutto e dalle foglie.
  • La polpa e le radici sono utili in caso di dissenteria.
  • Utile nei casi di diabete.
  • Riduce il colesterolo.
  • Capace di abbassare la temperatura corporea.
  • Buona fonte di magnesio.
  • Mantiene la pelle in perfetta forma.
Beatrice Casella
Beatrice Casella
Laureata in economia internazionale e dello sviluppo, si è sempre appassionata del settore sanitario. Il tema della tesi di laurea triennale ha riguardato il tasso di mortalità infantile in Tanzania (paese dove ha vissuto alcuni anni). Per il suo master's degree si è concentrata sull'incidenza della politica e dell'economia nel garantire una salute globale. Praticante giornalista, ha lavorato a Milano con il Gruppo editoriale L'Espresso e attualmente lavora come Research Analyst per una società che si occupa di costruzioni sostenibili.

Comments are closed.