Covid-19: l’Oms resta in guardia e avverte “Tutelarsi ancora”

Sbarazzarsi di Covid-19 sembra essere un’impresa molto ardua. A confermarlo è l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) che torna a chiedere ai governi di mantenere i sistemi che hanno costruito per tutelarsi e difendersi dalla malattia da nuovo coronavirus. L’appello è stato lanciato dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che avverte: “Sebbene Covid sia finito come emergenza sanitaria globale, resta una minaccia per la salute globale. Continuano a essere segnalati casi e morti in tutto il mondo. E sebbene le persone siano meglio protette dalla vaccinazione e dall’infezione precedente, questa non è una scusa per abbassare la guardia”.

L’Oms dunque continua a consigliare alle persone ad alto rischio di indossare una mascherina nei luoghi affollati, di sottoporsi ai richiami vaccinali quando consigliato e di garantire un’adeguata ventilazione negli ambienti interni. In più, Tedros invita i Paesi a confermare la sorveglianza e a segnalare, a tracciare le varianti del coronavirus Sars-CoV-2, a fornire assistenza precoce, a offrire richiami di vaccino per i gruppi più a rischio, a migliorare la ventilazione e a comunicare regolarmente.

Intanto, mentre la guardia resta alta, un team di ricercatori coordinati dall’University of California San Francisco fa chiarezza sui casi in cui il virus SarsCov2 non si presenta attraverso alcun sintomo. COVID-19 può manifestarsi con sintomi quali febbre, tosse, mal di gola, mal di testa, naso che cola, debolezza, affaticamento e dolore muscolare; in alcuni casi si presenta in maniera seria e grave (con polmonite, insufficienza respiratoria, sepsi e shock settico, che possono portare anche alla morte). Alcuni soggetti possono invece essere asintomatici, ma sono comunque contagiosi e possono trasmettere il virus.

I ricercatori infatti hanno scoperto che le persone asintomatiche sono spesso portatrici di una variante genetica che aiuta il loro sistema immunitario a riconoscere e a contrastare tempestivamente il virus. Caratteristica che agisce da scudo rispetto ad ogni manifestazione di Covid-19. Lo studio si è concentrato sul sistema di etichettatura che l’organismo usa per distinguere le componenti proprie da quelle estranee: il cosiddetto Hla (antigeni umani leucocitari). I ricercatori hanno dimostrato che il 20% degli asintomatici aveva una mutazione in uno dei geni Hla (denominata HLA-B*15:01), rispetto al 9% di chi mostrava sintomi. Inoltre, se la mutazione era presente in duplice copia, le probabilità di sfuggire ai sintomi della malattia erano otto volte più alte.

Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

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