Stretta correlazione tra efficienza energetica e salute

Il termine efficienza energetica, da un punto di vista scientifico, indica la capacità di un sistema di ottenere un dato risultato utilizzando meno energia e consentendo, quindi, un notevole risparmio energetico ed una riduzione dei costi di esercizio.
In Italia oltre 20 milioni di cittadini vivono in condomini poco efficienti dal punto di vista energetico e, secondo il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il nostro paese dipende dall’estero per circa il 90% del fabbisogno di energia primaria, con la prospettiva tendenziale di arrivare a quasi il 99% tra meno di vent’anni. Questo dato mostra come sia necessario considerare il tema dell’energia tra le priorità più importanti a livello politico, sociale ed economico.
Investire in una concreta riqualificazione degli edifici risulta un obiettivo cruciale non solo da un punto di vista ambientale ma anche sanitario. Intorno agli anni novanta, soprattutto in Europa centrale, iniziò a diffondersi il modello delle “Passivhaus”, ovvero edifici che permettono ad ogni individuo che vi abita di raggiungere le condizioni di benessere, utilizzando solo in minima parte gli impianti convenzionali. Da allora, si è cercato di riprodurre una situazione analoga a quella di una persona che, anche con temperature rigide, riesce a stare bene per l’utilizzo di indumenti molto pesanti che trattengono il calore del corpo. Questo è solo uno dei tanti esempi che dimostra come, inevitabilmente, in un ambiente sano le persone riescono a vivere in buona salute.

L’approccio completo di efficienza energetica è caratterizzato da un notevole miglioramento dei sistemi di riscaldamento, raffreddamento (anche il surriscaldamento può danneggiare la salute attraverso la disidratazione), illuminazione e apparecchiature che consumano energia. Questa situazione genera ambienti interni più accoglienti e confortevoli che riducono i rischi di malattie respiratorie e cardiovascolari ma anche mentali. Ad esempio, molte persone si stressano per le bollette di luce e gas eccessivamente elevate. Per quanto riguarda le malattie fisiche, possono farne parte anche allergie di differenti tipi, artriti, reumatismi, lesioni, infarti e ictus provocati da ipertensione.
Numerose ricerche sull’efficienza energetica hanno dimostrato che questa può avere un maggiore impatto sul miglioramento generale della salute e, in particolare, delle vie respiratorie. Dove l’efficienza energetica genera un guadagno di temperatura anche di 1° C o 2° C in casa, si verificano dei miglioramenti nell’asma infantile, riducendo il respiro sibilante ed il numero di visite dai medici e farmacisti. Una ricerca svolta in Irlanda ha rivelato una stretta correlazione tra energia sostenibile e confort abitativo. Questo legame ha ridotto la mortalità del 70%.
Garantire una buona qualità dell’aria interna significa ridurre al minimo i livelli di tossine che possono attuare dei metodi di riscaldamento e cottura inefficienti. Il radon è uno dei gas più nocivi ed è un gas classificato come elemento cancerogeno dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. Infatti, per la sua elevata pericolosità, è secondo dopo al fumo di tabacco come causa dei tumori polmonari. In Italia questo gas provoca circa 1.600 vittime all’anno perché nasce dal suolo e dai materiali da costruzione e si diffonde nell’atmosfera trasformandosi in altre sostanze radioattive. Queste ultime, veicolate nel corpo umano tramite particelle di fumo, vapore acqueo o polveri, si fissano ai tessuti e continuano a emettere radiazioni ionizzanti che agiscono a livello cellulare e possono causare danni irreversibili. L’integrazione delle misure di ventilazione in pacchetti di retrofit (filtro catalizzatore che può essere montato su veicoli non muniti di marmitta catalitica per limitare l’azione inquinante dei gas di scarico) di efficienza energetica possono mitigare notevolmente l’esposizione a queste tossine.
 

Beatrice Casella
Beatrice Casella
Laureata in economia internazionale e dello sviluppo, si è sempre appassionata del settore sanitario. Il tema della tesi di laurea triennale ha riguardato il tasso di mortalità infantile in Tanzania (paese dove ha vissuto alcuni anni). Per il suo master's degree si è concentrata sull'incidenza della politica e dell'economia nel garantire una salute globale. Praticante giornalista, ha lavorato a Milano con il Gruppo editoriale L'Espresso e attualmente lavora come Research Analyst per una società che si occupa di costruzioni sostenibili.

Comments are closed.