Questo sito Web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
Tabacco, oltre il 30% di giovani italiani fuma

Domani, sabato 31 maggio, si celebra la Giornata mondiale senza tabacco promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per richiamare l’attenzione sui gravi danni che il consumo di tabacco provoca alla salute.
In Italia, circa un adulto su quattro (24%) fuma. Questo equivale a circa 12,4 milioni di persone. Tra i giovani, la percentuale di fumatori è ancora più alta (30,2%), con un aumento nell’uso di sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato. Sempre in questa fascia di età raddoppia il policonsumo, l’utilizzo contemporaneo di diversi prodotti. È quanto emerge dai risultati di due diverse indagini dell’Istituto Superiore di Sanità (per gli adulti la sorveglianza Passi del Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della Salute (Cnapps), per i giovani l’indagine sul consumo di tabacco e nicotina negli studenti nell’anno scolastico 2023-2024 del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità), resi noti nel 2024, che registrano anche un calo netto del numero dei centri antifumo.
Per il 2025, l’Oms accende i riflettori sulle tattiche di marketing aggressive utilizzate dall’industria della nicotina, in particolare quelle rivolte ai giovani. La nuova campagna punta a sensibilizzare l’opinione pubblica, con particolare attenzione agli adolescenti, e a sollecitare i governi affinché introducano politiche più rigorose per limitare l’accesso ai prodotti del tabacco.
Il tabacco è una delle principali cause prevenibili di gravi patologie, tra cui malattie cardiovascolari, tumori (soprattutto ai polmoni, alla laringe e al cavo orale), broncopneumopatie croniche (BPCO) e molte altre malattie respiratorie e sistemiche. Anche l’esposizione al fumo passivo può comportare rischi significativi per la salute. Smettere di fumare è il primo passo per ridurre il rischio di malattia, con effetti benefici già dopo poche ore dalla cessazione.
La prevenzione passa anche attraverso controlli medici specifici, tra cui: la visita pneumologica per valutare lo stato di salute dell’apparato respiratorio; spirometria, un test semplice e non invasivo per analizzare la funzionalità polmonare; TAC toracica, consigliata ai soggetti ad alto rischio, utile per la diagnosi precoce del tumore al polmone; esami del sangue e controlli cardiovascolari: per monitorare eventuali effetti sistemici legati al fumo. Sono tutti accertamenti raccomandati per chi fuma molto e da tanto tempo e per coloro che presentano sintomi respiratori persistenti come tosse cronica o difficoltà respiratorie.