Questo sito Web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
Rapporto Screening del Cancro nella UE: 33 milioni di cittadini hanno potuto accedere a test per tumori
É stato da poco pubblicato il Rapporto sullo Screening del Cancro nell’Unione Europea dal quale è emerso che 33 milioni di cittadini hanno potuto accedere ad un test di screening per il tumore alla mammella, alla cervice uterina e al colon retto.
A causa del cancro 1.3 milioni di vite sono perdute ogni anno, delle quali circa la metà possono essere evitate con maggiori azioni preventive dirette a fronteggiare e mitigare il rischio.
É stato da poco pubblicato il Rapporto sullo Screening del Cancro nell’Unione Europea dal quale è emerso che 33 milioni di cittadini hanno potuto accedere ad un test di screening per il tumore alla mammella, alla cervice uterina e al colon retto.
In tutta Europa, in un anno, 15.531.953 donne di età compresa tra 50-69 anni hanno eseguito una mammografia di screening, 7.777.688 donne di età tra i 30-59 anni si sono sottoposte a un Pap-test per lo screening del tumore del collo dell’utero e 9.646.530 persone di età tra i 50-74 anni hanno fatto un test per lo screening del tumore colon-rettale.
Il lavoro, finanziato dalla Commissione Europea, è stato coordinato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (AIRC) dell’OMS, in collaborazione con il CPO Piemonte della Città della Salute di Torino e con il Finnish Cancer Registry di Helsinky, con l’obiettivo di monitorare l’implementazione delle raccomandazioni del Consiglio Europeo per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori.
Una delle principali strategie per combattere i tumori è quella di diagnosticare la malattia prima che si manifesti a livello clinico. Un test di screening è un esame che consente di individuare in fase iniziale un tumore.
Il test impiegato per lo screening del tumore della mammella è la mammografia, ovvero una radiografia delle mammelle. L’esame solitamente non è doloroso e non è associato ad alcun rischio per la salute, dato che le dosi di radiazioni emesse sono molto basse.
In Italia, i programmi di screening mammografico prevedono l’esecuzione di una mammografia ogni due anni nelle donne tra i 50 e i 69 anni.
Il Pap-test è l’esame per lo screening del tumore della cervice uterina. Consiste in un prelievo, tramite una spatola e uno spazzolino, di alcune cellule di sfaldamento dal collo dell’utero, che muoiono e si staccano nel corso del normale processo di ricambio dei tessuti. Le cellule vengono strisciate su un vetrino successivamente colorato e analizzato al microscopio alla ricerca di eventuali cellule anormali. Il Pap-test è detto anche ‘striscio vaginale oncologico’, per differenziarlo dallo striscio batteriologico che non è un test di screening ma serve per verificare la presenza di eventuali infezioni.
In Italia, i programmi di screening cervicale prevedono l’esecuzione di un Pap-test ogni tre anni nelle donne tra i 25 e i 64 anni.
Infine, per lo screening del tumore del colon retto sono impiegati due tipi di test: la ricerca del sangue occulto nelle feci (Sof) e la rettosigmoidoscopia (Rss). La ricerca del Sof permette di individuare l’eventuale presenza nelle feci di sangue invisibile a occhio nudo, oppure nascosto alla vista. Si esegue raccogliendo un campione di feci in un apposito flacone, successivamente analizzato in laboratorio.
La Rss è un esame interno della parte più bassa dell’intestino, che inizia dal retto e si estende fino a tutto il sigma. Si effettua tramite il sigmoidoscopio, uno strumento flessibile che permette di esaminare la superficie interna del sigma-retto, di eseguire prelievi mirati e asportare eventuali polipi. Perché il test sia accurato, va preceduto da una buona pulizia intestinale, tramite clistere, per assicurare che i tratti da esaminare siano liberi da feci.
In Italia, i programmi di screening per il tumore del colon retto, prevedono l’esecuzione del Sof ogni due anni per le donne e gli uomini tra i 50 e i 70 o i 74 anni, oppure una Rss tra i 58 e i 60 anni, da ripetere eventualmente ogni dieci anni (fonte Epicentro).
La prevenzione è l’unica arma per combattere le neoplasie, non dimentichiamolo mai. Mutua Mba, società di mutuo soccorso, crede fortemente nella prevenzione e, già da anni, ne valorizza l’importanza sociale come uno strumento per poter garantire un migliore benessere della collettività.
A tal proposito, Mba mette a disposizione dei suoi sussidi servizi innovativi come il Check up personalizzato e l’Home test (sistema di micro e auto-diagnosi); ancora, prevenzione odontoiatrica, tutela della vista, accesso agevolato alla conservazione delle cellule staminali e il servizio di telemedicina che, attraverso una semplice strumentalizzazione collegata al telefono cellulare, monitora i paramenti di rilevanza clinica (pressione, peso, glicemia) a distanza facilitando l’interazione tra medico e paziente.