La ricetta elettronica è valida su tutto il territorio nazionale. I vantaggi per i cittadini

Ricordate il foglio rosso dove il medico prescriveva le medicine? Dimenticatelo perché al suo posto è arrivata la ricetta elettronica, valida su tutto il territorio nazionale. La ricetta è “dematerializzata” (o ricetta elettronica online) e compilata dal dottore in via telematica. Grazie al  Decreto legge n.179 del 2012 le medicine sono prescritte in via telematica e il cittadino deve recarsi in farmacia munito del promemoria di carta. Sul promemoria ci sono, oltre ai dati del paziente, i farmaci ed eventuali esenzioni ed un codice per identificare la prescrizione al livello nazionale. Al farmacista spetta il compito di collegarsi allo stesso sistema telematico, attraverso il codice identificativo e il codice fiscale del paziente, in modo tale da poter accedere alla prescrizione elettronica ed eroga il medicinale prescritto.
La farmacia completa l’operazione inviando al server di SOGEI i dati relativi all’erogazione (prezzo del farmaco, ticket, sconti in favore del SSN, etc.) e i codici che individuano la singola confezione: (codice AIC e codice “targatura”, cioè il codice seriale identificativo della singola scatola).
E’ possibile ritirare le medicine di cui si ha bisogno con le relative esenzioni o pagando lo stesso ticket, nelle farmacie di tutto il territorio nazionale, basta avere con sé e non dimenticare, il promemoria rilasciato dal medico di famiglia.
Quali sono i vantaggi rispetto al passato? Lo ha spiegato alla stampa Andrea Ciccoletti, segretario di Federfarma Roma.
“Con la vecchia ricetta rossa  – ha detto – fuori dalla propria Regione bisognava pagare il farmaco per intero. Un cittadino del Lazio, al quale il medico curante ha prescritto un farmaco per l’ipertensione, paga nella sua Regione un ticket di 2 euro a confezione, con la stessa cifra può ritirare il medicinale in qualsiasi farmacia d’Italia. Va ricordato che ogni promemoria, come la ricetta rossa, è spendibile una sola volta, entro 30 giorni”.
La stampa del promemoria, come ha spiegato Ciccoletti  “è prevista dappertutto tranne che nella provincia di Trento dove, previo consenso dell’assistito, il farmacista ha accesso alla ricetta elettronica del paziente che ritira il farmaco esibendo la sola tessera sanitaria. C’è, poi, una sperimentazione avviata in Veneto”.
La ricetta elettronica è partita ufficialmente in tutta Italia a marzo 2016. La dematerializzazione è a regime in 5 Regioni che hanno superato la soglia del 90% delle prescrizioni, ma anche nel resto del territorio nazionale il vecchio foglio rosa sta scomparendo.

“La trasmissione della ricetta all’assistito, attraverso sistemi telematici, deve avvenire nel rispetto dei dati sensibili del paziente e previo il suo consenso informato”, ha spiegato Silvestro Scotti, segretario della Fimmg, Federazione italiana dei medici di medicina generale. “Oggi, le novità tecnologiche rendono necessario un adeguamento coerente anche negli obiettivi contrattuali del nuovo Atto d’Indirizzo per il rinnovo dell’accordo collettivo nazionale della medicina convenzionata. Per esempio, si potrebbe prevedere, come già accade per la verifica da parte del datore di lavoro del certificato di malattia dell’assistito, che il paziente abbia accesso con una sua password alla ricetta dematerializzata in modo da poterla scaricare. Come se venisse in uno studio virtuale”.
La diffusione della ricetta elettronica è stata uno dei più importanti obiettivi del cambiamento della sanità verso il sistema digitale e rappresenta un grande passo in avanti per garantire dei vantaggi sia per il cittadino che per lo Stato: c’è un risparmio dei costi della carta e della stampa delle ricette tradizionali e si modernizza il sistema di registrazione delle ricette e di controllo della spesa farmaceutica.
“Grazie al confronto e alla collaborazione tra Federfarma, Sogei e Regioni procede la diffusione della ricetta elettronica che – ha dichiarato Annarosa Racca, presidente nazionale di Federfarma – la ricetta elettronica garantisce al cittadino che si muove per ragioni di studio, lavoro o turismo, la possibilità di prelevare i farmaci in qualsiasi farmacia del territorio nazionale, con il ticket e le esenzioni previste nella regione in cui risiede”.

Mariachiara Manopulo
Mariachiara Manopulo
Bolognese di nascita e quasi romana d’adozione, mi sono laureata in Scienze della comunicazione pubblica, sociale e politica, e specializzata prima con un Master in diritto parlamentare e valutazione delle politiche pubbliche e poi con un Master in Digital PR e Media Relations. Ho avuto diverse esperienze nel settore della comunicazione; dopo più di tre anni passati nell'ufficio stampa di un gruppo parlamentare alla Camera dei deputati, ora lavoro nell'ufficio Comunicazione e Marketing di Health Italia.

1 Comment

  1. Enrica ha detto:

    Abito in Emilia Romagna, ma ora sono in Lombardia. Devo fare dalle visite prescritte con ricetta elettronica , e riportante tiket QB (Quota Base). Naturalmente la regione Lombardia , mi fa pagare le visite come private perché non riconosce la sigla. Io abito comunque in Italia , non in un altro paese. Questo sistema è Orripilante. Quando il mondo vuole semplificare, l’Italia complica. Grazie Italia