Sanità: carenza di organico e manovra finanziaria. Non ci sono i numeri

Nuovo appello dalle sigle sindacali: nella sanità c’è carenza di organico. Questa volta ad esprimere preoccupazione è il sindacato Fials (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità) con particolare riferimento alla carenza di personale relativo agli infermieri del 118 nella regione Basilicata. Una criticità che avrebbe comportato difficoltà nella pianificazione dei turni del mese di novembre, obbligando agli straordinari per coprire le assenze prolungate. È quanto si legge nella nota inviata agli organi di informazione a cui però ha fatto seguito la replica dell’ASP di Potenza, secondo cui tutte le postazioni sarebbero operative e a pieno regime con la sola eccezione dovuta all’assenza temporanea di un mese di un addetto in malattia. Tuttavia, allargando lo sguardo all’intera regione e a seguire su scala nazionale, la situazione non è poi tanto diversa.

A fare il punto sul tema è il Governo attraverso la manovra finanziaria presentata in questi giorni. Se inizialmente il Ministro della Salute Orazio Schillaci puntava su 4 miliardi aggiuntivi per il sistema sanitario nazionale, per il 2024 ci saranno 136 miliardi nel fondo, ovvero circa 3 miliardi in più rispetto a quelli stanziati dal governo Draghi e confermati lo scorso anno. Dato che 2,4 miliardi saranno destinati ai rinnovi contrattuali 2022-2024 del personale medico e sanitario, alle regioni rimarrà un pacchetto di circa 600 milioni di euro. Ai 3 miliardi di stanziamento aggiuntivo dovranno essere aggiunte anche le risorse del Pnrr e i 300 milioni riconosciuti alla regione siciliana. Il fabbisogno sanitario nazionale verrà poi incrementato di 4 miliardi nel 2025 e di 4,2 dal 2026.

Parte di queste risorse sono destinate ad abbattere i tempi lunghi per esami e visite specialistiche. Per rendere la cosa realizzabile, l’esecutivo aumenta le tariffe orarie degli straordinari del personale sanitario e consente di comprare più prestazioni da privati convenzionati. Le regioni avranno 280 milioni di euro per pagare gli straordinari ai medici, che varranno 100 euro l’ora e non più 60, e agli infermieri, che saliranno a 60 euro. I sindacati hanno bocciato la misura, perché con la carenza di organico non riescono a lavorare di più. Sono stati stanziati 250 milioni per il 2025 e 350 dal 2026 per potenziare l’assistenza territoriale, con riferimento a nuove assunzioni, ma le risorse non sono sufficienti.  

Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

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