Prima di dare una definizione
di orgasmo è fondamentale capire come si articoli la risposta sessuale nel suo complesso. Secondo Masters e Johnson la
risposta sessuale (sia maschile che femminile) consiste di quattro fasi:
- eccitazione, in cui la vagina nella donna e i corpi
cavernosi del pene nell´uomo vengono irrorate da un consistente afflusso di
sangue;
- plateau, caratterizzato da un notevole aumento
del livello di eccitamento;
- orgasmo, in
cui il piacere raggiunge il suo apice e si verificano una serie di contrazioni
muscolari a livello di vagina, ano e (talvolta) utero. Nell’uomo, l’orgasmo è
caratterizzato da una serie di contrazioni involontarie e ritmiche dei dotti
genitali e del pene stesso. L’orgasmo può essere ottenuto attraverso vari tipi
di stimolazione e l’intensità e la durata dello stesso variano da persona a
persona. Nell’uomo sessualmente maturo l’orgasmo è usualmente accompagnato
dall’eiaculazione del liquido seminale;
- risoluzione: tutti i parametri fisiologici
alterati dall’eccitazione tornano a uno stato di non eccitazione.
Il Manuale Diagnostico e
Statistico dei Disturbi Mentali, quinta edizione (DSM – 5), ha riservato al suo
interno un capitolo dedicato alle Disfunzioni Sessuali, nel quale rientra anche
il disturbo dell’orgasmo femminile (o
anorgasmia). L´anorgasmia è caratterizzata da un marcato ritardo nel
raggiungimento dell’orgasmo, o da una marcata rarità o assenza dell’orgasmo e/o
una marcata riduzione dell’intensità delle sensazioni orgasmiche. Si stima che
circa il 12% delle donne non abbia mai provato l´orgasmo durante un rapporto
sessuale. In alcuni casi, si assiste anche a un calo del desiderio sessuale.
L´anorgasmia può essere primaria, se
è sempre stata presente, oppure secondaria,
se compare dopo un periodo di attività sessuale normale.
L´anorgasmia può essere situazionale, quando la donna non
riesce a raggiungere l’orgasmo solo in determinati contesti, o con alcuni
partner ma non con altri. Alcune donne poi raggiungono l´orgasmo solo con un
certo tipo di stimolazione (per esempio esterna) ma non con un’altra (per
esempio con la penetrazione).
Le possibili cause dell´anorgasmia sono svariate e
includono:
- patologie organiche, soprattutto a carico
dell´apparato genitale;
- utilizzo di farmaci o sostanze, come alcuni
antidepressivi serotoninergici;
- cause neurologiche, come la sclerosi multipla o
la discopatia lombare;
- cause chirurgiche, come la chirurgia addomino–pelvico–perineale;
- cause vascolari, come l’angina e l’infarto;
- cause endocrine e metaboliche, come il diabete.
Il raggiungimento dell’orgasmo potrebbe anche essere collegato alla fase del ciclo mestruale, per cui sarebbe più facile raggiungere l’orgasmo nella seconda fase del ciclo piuttosto che nella prima.
L´anorgasmia può anche
dipendere da fattori di natura
psicologica. A volte il disturbo può derivare da un cattivo rapporto con la
sessualità e in particolare con il piacere. Ci sono donne che, quando sentono
salire l’intensità dell’eccitamento non si concedono di andare oltre. Ciò può
dipendere da un’educazione repressiva nei confronti del sesso. In altre
circostanze invece, si può verificare l’omologo di quella che nel maschio viene
chiama “ansia da prestazione”: l’aspettativa di raggiungere l’orgasmo,
per esempio, può creare livelli di tensione tali da precludere la possibilità
di vivere in maniera abbandonata e rilassata l’esperienza sessuale. Altri
fattori psicologici che ostacolano il raggiungimento dell´orgasmo sono elevati
livelli di stress, un forte bisogno di autocontrollo, un´attenzione esclusiva
al piacere del partner e fenomeni di spectatoring e di auto- osservazione che
portano la persona a sganciarsi dal rapporto sessuale per concentrarsi eccessivamente
su cosa succede al proprio corpo.
Il trattamento psicologico di questo disturbo prevede diversi approcci: la psicoeducazione aiuta a migliorare la consapevolezza del proprio corpo e favorisce il riconoscimento dei fattori fisiologici e psicologici associati al rapporto sessuale nonché a informare le persone sui (troppi) falsi miti sulla sessualità . Inoltre possono essere utili training per la riduzione dell’ansia e tecniche di rilassamento per ridurre lo stress. Infine la terapia di coppia può aiutare ad esaminare e risolvere eventuali rancori, conflitti e altre problematiche interne alla coppia che non permettono una buona vicinanza fisica e/o emotiva.