Presentato il Piano di azione nazionale per la salute mentale. Arrivano le richieste del Cnop

Il Gruppo di lavoro Sanità del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi si metterà presto a lavoro con lo scopo di discutere il Piano di azione nazionale per la salute mentale che guarda al prossimo quinquennio (2025–2030), trasmesso dal Ministero della Salute alla Conferenza Unificata. Dall’introduzione di figure professionali come lo psicologo di primo livelloall’adozione del case management per i disturbi gravi fino allo sviluppo di percorsi personalizzati attraverso strumenti come il Budget di Salute e la prescrizione sociale.

Sono queste alcune novità contenute nel nuovo Piano. Al centro della proposta si trovano alcuni ambiti principali di intervento: promozione della salute mentale, prevenzione e cura dei disturbi, infanzia e adolescenza, ambito penale e forense, gestione del rischio clinico, integrazione tra servizi sanitari e sociali, formazione e ricerca. Nel dettaglio, si tratta dunque di un documento che affronta il delicato, quanto mai attuale, tema della salute mentale e che questo ha il compito di intercettare e analizzare i bisogni emergenti, anche attraverso il coinvolgimento di tutte le figure professionali, così da orientare la programmazione dei servizi e valorizzare le specifiche competenze.

A questo proposito, il Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi, anche noto con la sigla Cnop, chiede di essere coinvolto nella stesura del Piano con l’obiettivo di restituire alla professione un ruolo centrale nelle politiche di prevenzione e promozione della salute. “Nel Piano di Azione Nazionale – si legge in una nota diramata – sono considerati sei ambiti di intervento. Pur riconoscendo la bontà di intenti e di propositi quali il richiamo allo Psicologo di Base, che dovrà essere ancora meglio declinato anche negli aspetti organizzativi, il riferimento al modello bio-psico-sociale, al paradigma One Health e alla centralità della persona come soggetto attivo nei percorsi di cura, si tratta di un documento che presenta delle criticità operative che saranno oggetto di approfondimento del Gruppo di Lavoro del Consiglio Nazionale”.

E ancora, si legge: “definire che i Dipartimenti di Salute Mentale sono il fulcro del nuovo sistema, significa collocare lo Psicologo dentro la cornice della salute mentale, intesa in senso clinico-psichiatrico, e non anche come professionista della prevenzione e della salute psicologica”.

Gli anni post pandemia hanno evidenziato più che mai il bisogno psicologico come componente centrale del benessere individuale e dell’intera comunità. Per questo il Cnop confida nella forza della cultura, della comunicazione e della condivisione come grimaldello per la costruzione di un assetto sanitario e socio-politico che tenga conto della complessità, anche intesa come ricchezza, di ogni ruolo professionale, incluso quello psicologico.

Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

Comments are closed.