“Let goes to school”, la campagna di comunicazione della Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down

Sostenere l’inclusione scolastica degli alunni con sindrome di Down e altre disabilità e favorire così la loro piena partecipazione alla vita della comunità. E’ questo l’obiettivo della 13esima Giornata Mondiale sulla sindrome di Down, in programma oggi. “Let goes to school” è il titolo del video – una sorta di libro animato realizzato con illustrazioni che racconta la storia di una bambina con sindrome di down alle prese con il primo giorno di scuola –  è stato realizzato con la collaborazione dell’agenzia Publicis New York, insieme a DSi – Down Syndrome International e con il contributo di Down Syndrome Australia, Down’s Syndrome Association (UK), All Means All – The Australian Alliance for Inclusive Education e Movimento Down (Brasile) e verrà presentato oggi, 21 marzo, alla World Down Syndrome Day Conference di Ginevra, nella sede delle Nazioni Unite. Gli hashtag ufficiali della campagna sono: #IncludeUsFromTheStart e #WDSD18.
 

La scuola è un luogo pienamente inclusivo, in cui ci sia spazio per tutti. Un sistema in grado di valorizzare al meglio ogni singolo alunno secondo le potenzialità di ciascuno, che contribuisca ad accrescere il bagaglio di conoscenze dei ragazzi e fornisca loro strumenti utili per comprendere la realtà e partecipare attivamente alla vita della comunità. Ma che al tempo stesso stimoli competenze emotive e relazionali attraverso il confronto con la diversità, che è parte integrante del nostro mondo. Questa è la scuola a cui tutti gli studenti hanno diritto, compresi quelli con sindrome di Down e altre disabilità.
La realtà si rivela spesso un’altra. La scuola inclusiva è un mondo tutto da costruire: molti paesi negano o limitano il diritto degli studenti con disabilità a essere educati in scuole o classi regolari e persino l’Italia, pur avendo un quadro normativo tra i più avanzati – dove le scuole speciali sono state abolite da oltre quarant’anni – ha ancora molta strada da fare. Perché la piena inclusione si realizzi servono modifiche strutturali e organizzative, un adeguamento dei programmi, una formazione specifica per insegnanti e dirigenti scolastici, servono genitori che colgano l’importanza di questo processo e ne agevolino lo sviluppo e studenti che imparino a stare in classe con gli altri, anche con chi è diverso da loro.
“Include us from the start”. E’ attraverso il video che la campagna di comunicazione di quest’anno vuole lanciare il messaggio della piena inclusione dei bambini con sindrome di down nell’ambiente scolastico evidenziando l’importanza dell’istruzione fin dalla prima scolarizzazione. Il breve filmato “Lea goes to school”, racconta la storia di una bambina con sindrome di Down alle prese con il primo giorno di scuola. Il percorso sembra già segnato: ad attenderla c’è una scuola speciale, con degli amici speciali e poi quando sarà più grande una casa e magari un lavoro, anche loro speciali. Ma la giovanissima protagonista sembra avere già le idee chiare sul futuro: la strada che vuole percorrere, anche se piena di ostacoli, non ha nulla di speciale e comincia esattamente nello stesso punto in cui comincia per tutti gli altri bambini.
“Vorrei guardare avanti con fiducia – ha detto Antonella Falugiani, Presidente di CoorDown Onlus, Coordinamento delle associazioni delle persone con sindrome di Down, attivo fin dal 1987 e che rappresenta le associazioni che in Italia si occupano di tutelare i diritti delle persone con sindrome di Down  – e confidare in un futuro di reale inclusione sociale, che può generarsi solo attraverso la conoscenza, perché senza questa l’individuo è più vulnerabile. È quindi dalla scuola che dobbiamo partire, è lì che si gettano le basi per una vita civile. Se il 21 marzo di ogni anno il mondo celebra la Giornata sulla sindrome di Down, se sentiamo la necessità di sensibilizzare e muovere coscienze per difendere dei diritti, è perché il lavoro da fare è ancora tanto. Occorre un radicale cambiamento di prospettiva: un sistema scolastico capace di coinvolgere tutti, anche gli alunni con disabilità, genera circoli virtuosi e diventa uno strumento fondamentale per abbattere barriere e luoghi comuni, ma soprattutto aiuta i nostri ragazzi a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e degli altri, passaggio cruciale nel percorso verso l’autonomia. La scuola è il luogo da cui dobbiamo ripartire per costruire una società realmente inclusiva”.
La Giornata Mondiale sulla sindrome di Down (WDSD – World Down Syndrome Day in inglese) è un appuntamento internazionale – sancito ufficialmente anche da una risoluzione dell’ONU – nato per diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza sulla sindrome di Down. La scelta della data 21/3 non è casuale: la sindrome di Down, detta anche Trisomia 21, è caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più – tre invece di due – nella coppia cromosomica n. 21 all’interno delle cellule.
In Italia, dal 1987 CoorDown Onlus, Coordinamento delle associazioni delle persone con sindrome di Down rappresenta le associazioni che sul territorio nazionale si occupano di tutelare i diritti delle persone con sindrome di Down
Ogni seconda domenica di ottobre, CoorDown promuove la Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down e, il 21 marzo di ogni anno, il World Down Syndrome Day, anche attraverso la produzione di campagne internazionali di comunicazione che in questi anni hanno collezionato un totale di ben 20 leoni, di cui 9 d’oro, al Festival Internazionale della Creatività di Cannes.

Nicoletta Mele
Nicoletta Mele
Laureata in scienze politiche. Dal 2001 iscritta all’ Ordine Nazionale dei Giornalisti. Ha collaborato con testate giornalistiche e uffici stampa. Dopo aver conseguito il master in “ Gestione e marketing di imprese in Tv digitale”, ha lavorato per 12 anni in Rai, occupandosi di programmi di servizio e intrattenimento. Dal 2017 è Direttore Responsabile di Health Online, periodico di informazione sulla sanità integrativa.

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