Immuni, un’App per tutti (ma non per tutti i cellulari)

Un’app per tutti ma solo per coloro che hanno un particolare tipo di smartphone. Di fatto sembra contraddittorio, in parte probabilmente e per sua natura lo è, ma è il passo dei tempi a richiedere l’utilizzo di particolari dispositivi di connessione. Stiamo parlando di “Immuni”, la dibattuta Applicazione studiata a tavolino tra i banchi del Governo al fine di creare una vera e propria mappa sanitaria post-COVID19. I requisiti di sistema per usare “Immuni” infatti sono imposti dalla tecnologia di Apple e Google, che “non è disponibile per versioni precedenti di iOS, Android e Google Play Services”. A specificarlo è la stessa Bending Spoons, la società che ha sviluppato l’app.

Dunque, stando a questa necessaria specifica, non tutti gli italiani potranno scaricare “Immuni”. Non potranno farlo coloro che utilizzano i device Huawei di nuova generazione che fanno a meno delle app Google, l’iPhone 6, iPhone 5 e 5s. Spostandoci invece sul fronte Android, ne avranno la possibilità quelli che rispondono ai seguenti requisiti: aggiornamento ad Android 6 (Marshmallow, API 23) o superiore; Google Play Services versione 20.18.13 o superiore; Bluetooth Low Energy. Non è quindi richiesto l’ultima versione del sistema operativo (Android 10) ma quella rilasciata nel 2015 e ancora in uso nei modelli di smartphone non più recentissimi, purché la versione di Google Play sia quella indicata (o superiori). Ancora, saranno impossibilitati smartphone come Samsung Galaxy S4 ed S3 (del 2013 e 2012), Motorola MotoMoto X (2013) e Moto E (2014), LG G2, (2013).

Come scritto all’interno della piattaforma stessa una volta scaricata e aperta – il download è gratis e “disponibile a tutti” gli italiani – “Immuni” guida l’utente nelle diverse tappe dell’attivazione. L’utente infatti si ritrova davanti a una prima schermata accattivante in cui c’è scritto “Ciao! Con il contributo di tutti, Immuni aiuta a contenere il virus e tornare il prima possibile alla normalità”, accompagnato dal disegno di un uomo e di una donna che saltellano allegri. Procedendo verso il basso, cliccando su “scopri di più”, si hanno tutta una serie di informazioni aggiuntive. Nel secondo step si spiega che “Immuni si prende cura di te” e “se sei entrato in contatto con un utente in seguito risultato positivo al virus, “Immuni” ti avverte e ti fornisce indicazioni per proteggere la tua salute e quella dei tuoi cari”.

La motivazione di creare un’app di questa natura e la conseguente scelta di Bending Spoons e dell’app Immuni (sviluppata in partnership con Centro Medico Santagostino) si basa su tre considerazioni: capacità di contribuire tempestivamente all’azione di contrasto del virus; conformità al modello europeo delineato dal Consorzio PEPP-PT (adottato in parte dall’app); poi l’app ha cambiato modello adottando quello di Apple-Google, con un modello più decentralizzato; garanzie per il rispetto della Privacy.

 

Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

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