Icona di inclusività, la Mattel lancia la Barbie con sindrome di Down

Abbattere ogni tipo di barriera e far crescere i più giovani in una società inclusiva. Alla base della visione della nuova Barbie c’è questa ferma volontà della Mattel, la casa di produzione, che ha ben pensato di introdurre sul mercato la bambola con sindrome di Down. Tutte le donne devono essere uguali e, cosa non meno importante, tutte le Barbie devono essere il più possibile aderenti alla vita reale. 

Per questa ragione la Mattel ha lanciato la sua prima Barbie con la sindrome di Down servendosi della promozione della modella e attivista Ellie Goldstein. “Sono così entusiasta che ora ci siano bambole Barbie con la sindrome di Down. Quando ho visto la bambola mi sono sentita così emozionata e orgogliosa. Significa molto per me che i bambini potranno giocare con la bambola e imparare che tutti sono diversi”, ha scritto su Instagram la modella britannica. “La diversità è importante, perché la gente ha bisogno di vedere più persone come me nel mondo e non nascoste, e Barbie contribuirà a far sì che questo accada”, si legge. 

La nuova bambola fa parte della linea “Barbie Fashionistas”, che mira a offrire ai bambini diverse rappresentazioni della bellezza e combattere lo stigma intorno alle disabilità fisiche. Solo lo scorso maggio la Mattel ha lanciato la prima Barbie con apparecchi acustici retroauricolari per rappresentare le persone con disabilità come la perdita dell’udito. Inoltre, nell’ambito della linea “Fashionistas” anche Ken con la vitiligine e una nuova Barbie con la protesi.

La sindrome di Down, o trisomia 21, è una sindrome genetica che determina un aspetto fisico caratteristico e una disabilità intellettiva di grado variabile. Nel nostro paese, interessa circa 1 bambino su 1000, circa 500 ogni anno. Alla nascita, i neonati con la sindrome di Down possono presentare alcuni aspetti caratteristici: ridotto tono muscolare, rime palpebrali oblique verso l’alto e verso l’esterno, bocca piccola e lingua sporgente, testa appiattita nella parte posteriore, peso e lunghezza inferiori alla media. Nonostante i bambini con sindrome di Down condividano alcune caratteristiche fisiche comuni, ogni bambino è un individuo unico e come tale può manifestare le caratteristiche tipiche della sindrome in maniera diversa.

Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

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