I più piccoli si interrogano sulla pandemia, un magazine per rispondere a tutti i dubbi

I più piccoli si interrogano sulla pandemia, un magazine per rispondere a tutti i dubbi

Dall’insorgere della pandemia tutti hanno raccontato, ciascuno a proprio modo e rivolgendosi a un target d’ascolto ben definito, il COVID-19, virus che dal gennaio 2020 ha dapprima rallentato e, più tardi, fermato tutto e per alcuni mesi e che ancora oggi, con la fase rossa dell’emergenza sanitaria ormai alle spalle, condiziona lo stile di vita di tutti noi. Tra coloro che hanno dato vita a una vera e proprio comunicazione tematica ci sono gli esperti dell’Istituto per la salute dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, diretto dal professor Alberto G. Ugazio, che hanno risposto alle domande poste dai più piccoli in relazione alla pandemia e alla campagna vaccinale in atto.

Perché la pandemia di Covid-19 è comparsa proprio ora? Cosa devo fare se i miei non vogliono che io mi vaccini? Nell’ultimo numero del magazine “A scuola di salute” curato dall’Istituto per la salute dell’Ospedale Pediatrico si affronta il rapporto venutosi a creare tra i più giovani e il virus. I ragazzi hanno sofferto molto a causa della pandemia che ha rivoluzionato in modo decisivo le abitudini quotidiane di tutti, ma in modo particolare la loro, privati del contatto con i coetanei e delle esperienze di socialità tipiche dell’età. Tante le domande suscitate dall’evento pandemico, anche per la difficoltà di orientarsi nel mare di informazioni e fake news circolate. Ai dubbi e alle domande emerse nel confronto corrispondono le 9 sezioni del magazine in uscita che utilizza un linguaggio chiaro per affrontare questioni di natura scientifica complesse (“perché la pandemia di Covid-19 è comparsa proprio ora?“, “di quali altri virus epidemici mi devo preoccupare?”), di carattere generale (“quali altri vaccini devo fare in adolescenza?”), di tipo più personale (“cosa devo fare se i miei non vogliono che io mi vaccini?”) oppure sociale (“ho paura di incontrare il miei amici: come posso fare?”).

Nelle prime settimane della crisi epidemiologica l’Unicef aveva creato un vademecum per spiegare il virus ai bambini che, come gli adulti, hanno risentito dell’ansia e dello stress legati all’emergenza sanitaria. Proprio per aiutarli a esprimere le loro emozioni e a capire quello che stava accadendo senza spaventarli, Unicef divulgava una guida per genitori in 8 punti. Si concentrava sulla comunicazione il secondo punto del vademecum intitolato “Spiegategli le cose in modo comprensibile”.

“I bambini – si legge – hanno diritto a essere informati su ciò che avviene nel mondo e gli adulti hanno al tempo stesso la responsabilità di preservarli dall’inquietudine. Occorre dunque usare un linguaggio appropriato per l’età, osservarne le reazioni, essere sensibili al loro livello di ansia. Se non siete in grado di rispondere alle loro domande, non tirate a indovinare. Usate piuttosto questa opportunità per andare insieme alla ricerca di risposte. I siti web di organizzazioni internazionali come UNICEF e World Health Organization rappresentano eccellenti fonti di informazione al riguardo. Spiegate loro che parte dell’informazione disponibile in rete non è accurata e che è pertanto meglio affidarsi agli esperti”.

A questa prima comunicazione – se vogliamo più istituzionale – sono seguite altre. Per ultimo il libro “Il cavaliere, la principessa e il virus invisibile”, a cura di Cinzia De Martin e con le illustrazioni di Franz Pagot, che spiega sotto forma di racconto il coronavirus ai bambini rispondendo alle domande più frequenti e mettendo i lettori in guardia dalle insidie che potrebbero farci ammalare di Covid.

Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

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