Giornata Mondiale contro l'Epatite: Show your face

Oggi si celebra la Giornata Mondiale dell’Epatite. Seguendo lo slogan #ShowYourFace, contro l’epatite mettiamoci la faccia, si vuole sensibilizzare l’opinione pubblica con l’obiettivo di sconfiggere, o quantomeno ridurre la malattia.

Secondo l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’epatite B e l’epatite C croniche interessano oltre 8,5 milioni di cittadini europei. La diffusione di queste due forme potrebbe però essere sottostimata dal momento che, in molti casi, queste patologie a carico del fegato non sono segnalate da sintomi. Nel 2015 i Paesi hanno riferito poco meno di 60 mila nuove diagnosi di queste due forme di epatite; più della metà erano casi di epatite C, con un aumento del 4% rispetto all’anno precedente. Tra il 2006 e il 2015, invece, l’aumento è stato del 26%, certamente indicativo di un incremento dei test diagnostici. In diminuzione, invece, il tasso di notificazione di epatiti B acute soprattutto tra i giovani, probabilmente per l’impatto positivo dei programmi di vaccinazione.
In tutto il mondo, l’epatite virale ha causato 1,34 milioni di morti nel 2015. La maggior parte dei decessi è dovuta a malattie epatiche croniche (720.000 morti dovuti alla cirrosi) e cancro al fegato primario (470.000 decessi dovuti a carcinoma epatocellulare). Globalmente, nel 2015, circa 257 milioni di persone vivevano con infezione cronica HBV e 71 milioni di persone con infezione cronica di HCV.
Oggi si celebra la Giornata Mondiale dell’Epatite. Seguendo lo slogan #ShowYourFace, contro l’epatite mettiamoci la faccia, si vuole sensibilizzare l’opinione pubblica con l’obiettivo di sconfiggere, o quantomeno ridurre la malattia. L’eliminazione dell’epatite è infatti uno degli obiettivi fissati dall’Oms nella sua agenda 2030, riducendo il numero di casi dai 6-10 milioni attuali a 0,9 milioni e passando dagli attuali 1,4 milioni di morti all’anno che l’epatite provoca a meno di 0,5 milioni.
Nella 69 Assemblea Mondiale dell’Oms, 194 governi hanno approvato una strategia globale, che prevede l’obiettivo di eliminare i ceppi B e C entro il 2030.
È stato lanciato “NOhep”, il primo movimento globale per eliminare l’epatite virale entro il 2030, e all’inizio di novembre si svolgerà il vertice mondiale sull’epatite a San Paolo Del Brasile.

“Eliminate Hepatitis” è la call to action per tutti: per riuscirci serve maggiore consapevolezza, maggiore capacità di diagnosi e interventi mirati come la vaccinazione universale, la sicurezza del sangue, la riduzione del danno e la capacità di trattamento. L’eliminazione dell’epatite virale non è solo un obiettivo di sanità pubblica: è un obiettivo per milioni di uomini, donne e bambini in tutto il mondo. Ogni singola persona potrebbe essere colpita da epatite virale e tutti hanno un ruolo importante per sconfiggerla-
Per incoraggiare e coinvolgere tutti è stata promossa la campagna #ShowYourFace, una campagna fotografica personalizzata, una sorta di grande selfie di gurppo, incentrata sui singoli volti umani per evidenziare che l’epatite è rilevante per tutti, in tutto mondo e che è fondamentale l’aiuto di tutti per eliminarla.
I volti delle persone sono accompagnati da dichiarazioni di I AM …, messaggi personali che mirano a far sentire le persone importanti e a far comprendere loro il ruolo che hanno nell’eliminazione. I messaggi raccontano le singole azioni intraprese per raggiungere l’obiettivo del 2030, sottolineano le emozioni provate da chi è stato colpito dall’epatite e che vuole incoraggiare gli altri ad impegnarsi.
Ci sono anche dei poster personalizzabili, in sette lingue principali, per permettere a tutti di inserire il proprio messaggio di I AM.
Un primo risultato della lotta globale all’epatite virale è stato raggiunto con il vaccino contro l’epatite B, ma la strada è ancora lunga…
Nella sua relazione, l’Oms ha dato una serie di indicazioni:

  1. Una strategia informativa basata su dati di sorveglianza e programmi per l’attuazione delle politiche di cambiamento.
  2. L’aumento della copertura del servizio di test e dei trattamenti.
  3. I servizi per l’epatite devono essere caratterizzati da un approccio sanitario pubblico.
  4. Il finanziamento sostenibile è necessario per consentire la copertura sanitaria universale secondo gli obiettivi per la salute dell’Agenda 2030.
  5. La necessità di innovare: nuove diagnosi, nuovi trattamenti, la cura e i vaccini devono essere sviluppati, testati e consegnati con la massima urgenza.

 

Mariachiara Manopulo
Mariachiara Manopulo
Bolognese di nascita e quasi romana d’adozione, mi sono laureata in Scienze della comunicazione pubblica, sociale e politica, e specializzata prima con un Master in diritto parlamentare e valutazione delle politiche pubbliche e poi con un Master in Digital PR e Media Relations. Ho avuto diverse esperienze nel settore della comunicazione; dopo più di tre anni passati nell'ufficio stampa di un gruppo parlamentare alla Camera dei deputati, ora lavoro nell'ufficio Comunicazione e Marketing di Health Italia.

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