Moda. No a modelli troppo magri e sotto i 16 anni

Chi non ricorda “Il diavolo veste Prada” e le ansie sui chili in più delle assistenti personali di Miranda Priestly che pur di partecipare alla settimana della moda di Parigi saltavano i pasti ingerendo un cubetto di formaggio in momenti di emergenza? Se ne discute da tempo ma solo oggi, a seguito delle denunce lanciate dal direttore di casting James Scully che aveva parlato dei gravi casi di bullismo, crudeltà e discriminazione nell’industria del modeling, si è arrivati alla redazione di un vero e proprio vademecum che tuteli la salute di modelli e modelli e le cui norme dovranno essere adottate nelle prossime settimane dai marchi per impedire alle taglie under 38 e ai minori di 16 anni di salire in passerella. Lvmh e Kering, i due colossi mondiali della moda, hanno stilato congiuntamente una carta per contrastare il fenomeno dell’anoressia sulle passerelle. Una decisione accolta da tutti come “rivoluzionaria” soprattutto per le holding francesi, che nei rispettivi portafogli annoverano brand come Christian Dior, Fendi, Loro Piana, Louis Vuitton, Gucci, Saint Laurent e Bottega Veneta e che arriva a pochi giorni dall’inizio delle fashion week internazionali.

Si tratta di una vera e propria costituzione redatta dai due gruppi, che in un comunicato congiunto precisano di voler garantire ‘la buona salute delle modelle’, lasciando dietro le quinte ragazze e ragazzi troppo magri e troppo giovani per sfilare. Nel rispetto della dignità “di ogni uomo e donna” che è “al centro dei valori di entrambi i gruppi”, e come leader nel settore, Lvmh e Kering ritengono di avere la responsabilità di fare un passo in avanti assieme a tutti i loro brand. “Rispettare la dignità di tutte le donne è sempre stato per me sia un impegno personale sia una priorità per Kering come gruppo”, ha spiegato François-Henri Pinault, ceo e azionista di Kering. Con questa carta e con il nostro impegno a rispettarne i valori, i due marchi manifestano ancora una volta l’importanza di questo valore centrale in modo molto concreto. “Ci auguriamo di ispirare l’intera industria a seguirci, segnando così una vera differenza nelle condizioni di lavoro dei modelli”.
D’accorso Antoine Arnault di Lvmh: “Mi sono impegnato profondamente per garantire che il sodalizio tra i brand del gruppo Lvmh, le agenzie di modelli e i modelli stessi vada oltre il semplice rispetto dei requisiti previsti dalla legge. Per noi ciò che conta è il benessere delle modelle e dei modelli e da leader del settore del lusso abbiamo la responsabilità di costruire nuovi standard per la moda. Ci auguriamo che anche altri player del settore ci seguano”.
Ma quali sono le regole per modelli e modelle che intendono sfilare per i brand satelliti di entrambi i gruppi? Innanzitutto i marchi di entrambi i gruppi si impegnano a lavorare solo ed esclusivamente con modelli in grado di presentare un certificato medico valido e che attesti il loro stato di buona salute e di idoneità al lavoro, rilasciato non più di sei mesi prima del servizio fotografico o della sfilata. Tutti i brand che fanno capo a Kering e a Lvmh si impegnano a escludere dai casting la taglia 36 per le donne e la 46 per gli uomini. Le agenzie di casting dovranno presentare ai marchi modelle che indossino almeno la taglia 38 e modelli con almeno la 48. Come garanzia per il benessere dei modelli, i marchi dovranno mettere a disposizione degli indossatori uno psicologo o un terapeuta durante l’orario di lavoro.
I modelli e le modelle che hanno meno di 16 anni non potranno essere ingaggiati dai brand per le sfilate o per rappresentare adulti nei servizi fotografici. I modelli che hanno un età compresa tra 16 e 18 anni saranno soggetti a regole specifiche: non potranno lavorare tra le 22 e le 6 del mattino; sarà obbligatoria la presenza di un accompagnatore (che potrà essere un genitore della modella o del modello) nominato dall’agenzia; le modelle e i modelli che non hanno compiuto 18 anni dovranno essere ospitati nello stesso alloggio del loro accompagnatore. La carta prevede che i brand chiedano alle agenzie di assicurarsi che le modelle rispettino i propri obblighi scolastici.
A modelle e modelli dovrà essere garantita la possibilità di avere a disposizione un interlocutore in caso di disputa con un’agenzia di moda o un direttore di casting o un brand.

Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

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