#iorestoacasa anche dopo il Covid-19: la situazione (e il sacrificio) delle mamme

Fonte: Health Online

Si intravede una luce nel tunnel dell’emergenza Covid-19. Con la Fase 2, negozi e ristoranti proveranno a ripartire, le aziende riapriranno le porte ai lavoratori, le persone avranno più possibilità di muoversi. Piano piano si cercherà un ritorno alla normalità. Non per tutti, però. Purtroppo, anche in questa occasione le donne, soprattutto le mamme, saranno quelle più penalizzate di tutti. Proprio loro, che hanno passato questi mesi di lockdown a casa con i figli, dividendosi tra pc, giochi, didattica a distanza. Si dice che le donne siano multitasking molto più degli uomini e in effetti è proprio così e questa situazione lo ha dimostrato. Si dice anche che siamo in un Paese in cui vige la parità dei sessi, dove uomini e donne sono uguali ma purtroppo, questa affermazione troppe volte viene disattesa. La nuova campagna di Hella Network, un collettivo di donne che lavorano nel mondo della comunicazione che ha l’obiettivo di sensibilizzare istituzioni e popolazioni sulla parità di genere, serve proprio a lanciare un grido di allarme su quello che potrebbe succedere nei prossimi mesi. La campagna è stata lanciata in occasione della Festa della Mamma, con l’ormai immancabile hashtag #iorestoacasa ed è subito diventata virale.

Già, perché se #iorestoacasa era importante, fondamentale, nei mesi cruciali dell’emergenza, per la salute e la sicurezza di tutti, ora per le donne rischia di trasformarsi in una condanna. Le scuole resteranno sicuramente chiuse fino a settembre, dei centri estivi non si sa ancora nulla, e molte famiglie si troveranno costrette a scegliere tra il lavoro e la gestione della prole. Bonus baby sitter e congedi di poche decine di giorni possono ben poco, in effetti, in una situazione che vede asili e scuole chiusi per ben sei mesi. E allora, come sempre, il più delle volte toccherà alle donne: chi sceglierà il part time, chi dovrà lasciare il posto di lavoro, chi verrà lasciata a casa. È tristemente ironica e polemica la campagna di Halla Network, con le donne catapultate direttamente negli anni ’50, perché è a questo, è il messaggio della campagna – che si sta tornando. #iorestoacasa con i bambini perché sono economicamente sacrificabile, #iorestoacasa ad ammirare la mia laurea in una cornice, #iorestoacasa perché mi occupo da sola della casa e della famiglia perché il mio capo ha detto che sono poco produttiva: sono solo alcuni dei (tristi) messaggi di Hella Network. Messaggi accompagnati da dati incontrovertibili, che riflettono una situazione già difficile per le donne italiane, che a seguito della pandemia è destinata a peggiorare. Ad esempio, lo sapevate che in Europa, in media, le donne guadagnano il 16% in meno degli uomini, a parità di grado e mansione e che molte – ben il 27% – dopo la nascita dei figli lasciano il lavoro? E se già prima della pandemia questi dati erano gravi, ora si rischia davvero di tornare indietro nel tempo.

La politica saprà rispondere a questo grido di allarme? Saprà trovare alternative? Considerando che purtroppo il più delle volte il sistema di “welfare” familiare si basa sui nonni, non c’è da essere molto ottimisti. Ma forse possiamo dare il beneficio del dubbio…

 

 

 

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