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Un braccialetto contro la depressione

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DEPRESSIONE: UN BRACCIALETTO MADE IN ITALY IN GRADO DI PREVEDERE LA PATOLOGIA O I CAMBIAMENTI TIPICI DEI DISTURBI DELL’UMORE

La depressione è una patologia che può presentarsi a qualunque età ed è spesso sottovalutata infatti, solo 1 italiano su 3 è consapevole e si cura adeguatamente. Secondo i dati, colpisce almeno una volta nella vita l’11,5% degli italiani, oltre uno su dieci. E’ una malattia che, nei paesi occidentali, si posiziona al primo posto come incidenza e si stima che nel 2020 sarà la maggiore causa di disabilità dopo le malattie cardiovascolari.
Al fine di combattere la malattia, recentemente, è stato presentato un braccialetto elettronico, simile a quello utilizzato dagli sportivi, in grado di studiare il disturbo bipolare. Il nuovo “accessorio” è frutto di una ricerca tutta italiana effettuata dalla “Fondazione Brf Onlus-Istituto per la ricerca scientifica in psichiatria e neuroscienze”, fondazione scientifica no profit che nasce dall’iniziativa di alcuni clinici e ricercatori dell’Università di Pisa per rendere meno soli i pazienti psichiatrici e le persone a loro vicine attraverso la ricerca, ma anche la divulgazione.
Per saperne di più, Mutua Mba, Società di mutuo soccorso che nel panorama della Sanità Integrativa si distingue per Innovazione, Dinamismo e Qualità, ha contattato l’associazione ideatrice del progetto.
Il disturbo che verrà studiato dal braccialetto sarà quello bipolare. Ne soffre ogni anno una fetta di popolazione che varia dall’1 al 2 per cento. Per quattro individui su cinque, il disturbo è destinato a ripetersi periodicamente. L’identikit del paziente affetto da disturbo bipolare è ricco di sfumature, ma nella maggior parte dei casi la patologia si caratterizza per l’alternanza ciclica di episodi depressivi e maniacali a fasi di eccitamento.
Con il braccialetto della Fondazione BRF Onlus saranno identificati i marcatori biologici degli “up and down” del tono dell’umore. I pazienti saranno monitorati 24 ore al giorno per sei mesi e verrà tenuta traccia delle variazioni dei battiti cardiaci, dell’alternanza sonno-veglia, dell’attività fisica e, in parte minore, delle abitudini alimentari dei pazienti. I dati saranno analizzati statisticamente per stabilire il rapporto causa-effetto tra le condizioni fisiche e il momento in cui si presenta la fase acuta del disturbo bipolare. Il fine della ricerca è trasformare il braccialetto, dopo la sperimentazione, in un mezzo in grado di analizzare con un fine ben specifico il nostro stato fisico. In questo modo, per gli specialisti, ma anche per i pazienti stessi, sarà più facile interpretare le variazioni che coincidono con le prime avvisaglie di malessere e agire con rapidità per evitare episodi depressivi o maniacali. La Fondazione BRF ONLUS, infatti, rilascerà un’app per smartphone in grado di dialogare con il braccialetto elettronico, in questo modo una semplice notifica potrà bastare per comprendere il proprio stato di salute e gli elementi da considerare.

“Spesso il paziente psichiatrico -ha spiegato il Prof. Armando Piccinni, fondatore nonché presidente dell’Associazione BRF Onlus- soffre per una doppia condizione: quella che gli viene consegnata dalla sua malattia e quella che invece gli impone la società con l’isolamento e l’incomprensione. Il nostro desiderio è quello di tendere una mano, anche attraverso la divulgazione scientifica, a queste persone e alle loro famiglie. Con la Fondazione BRF Onlus desideriamo creare un polo scientifico per sviluppare e finanziare nuovi progetti di ricerca, affinare le conoscenze di tutti i professionisti del settore medico, ma anche dare un risvolto applicativo alle ricerche per il miglioramento delle condizioni di vita dei malati psichiatrici e in generale dell’uomo”.
 
Quali sono gli studi in corso? La Fondazione ha risposto che attualmente sono in corso numerose ricerche sulle dipendenze comportamentali, sulla dipendenza dalle nuove tecnologie supportate anche dall’accordo recentemente siglato con ENPAB (Ente Nazionale di previdenza e di assistenza a favore dei biologi); per il riconoscimento precoce dei giocatori patologici, sull’incidenza della patologia depressiva nel mondo dello sport agonistico, l’incidenza della food addiction in popolazioni giovani, la dipendenza da Internet all’interno di popolazioni scolastiche. Gli studi hanno tutti come focus il temperamento e un approccio teorico con l’utilizzo di nuovi trattamenti dei disturbi d’ansia con sostanze naturali, in collaborazione con l’istituto internazionale di ricerca IRSEA-France.

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