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Tumori maschili, uomini restii a parlare di prevenzione

Tumori maschili, uomini restii a parlare di prevenzione

Prevenzione è una parola femminile ma questo non significa che sia una questione per sole donneNovembre infatti è il mese dedicato alla salute dell’uomo e alla prevenzione dei tumori maschili, come quello ai testicoli, la neoplasia maligna più diffusa tra i 15 e i 40 anni che può essere asintomatica oppure può accompagnarsi a sintomi come pesantezza o accumulo di liquidi a livello dello scroto, dolore acuto all’addome, all’inguine oppure al testicolo, rigonfiamento o sensibilità delle mammelle. Gli uomini sono spesso più restii a parlare di prevenzione e meno inclini a sottoporsi ai regolari controlli. Per questa ragione nel corso di questo mese è importante sensibilizzare e informare nel modo più corretto e completo proprio come fatto dai ristoranti e barbieri di Torino che si sono lasciati coinvolgere nella campagna di prevenzione dei tumori maschili, in particolare quello alla prostata, “Un Baffo per la Ricerca”, coordinata dalla Fondazione Ricerca Molinette. L’iniziativa, avviata nella giornata di oggi, giovedì 4 novembre, ha la finalità di reperire risorse da destinare ai progetti della Urologia di Città della Salute e della Scienza, uno tra i centri di ricerca e cura de tumori urologici più all’avanguardia in Italia, grazie all’integrazione tra le migliori tecnologie diagnostiche e terapeutiche e l’attività di ricerca.

Come emerso dall’ultima ricerca curata da AIRCquotidianamente in Italia si diagnosticano più di mille nuovi casi di cancro. Si stima che nel nostro Paese vi siano nel corso dell’anno circa 377.000 nuove diagnosi di tumore, di cui 195.000 fra gli uomini e 182.000 fra le donne. Dalla statistica sono esclusi i tumori della cute non melanomi. Lo dimostrano i dati derivanti dalla collaborazione tra AIOM (Associazione italiana di oncologia medica), AIRTUM (Associazione italiana registri tumori), Fondazione AIOM e PASSI (Progressi nelle aziende sanitarie per la salute in Italia, che evidenziano come, considerando l’invecchiamento della popolazione, l’incidenza dei tumori nel periodo 2008-2016 sia in crescita tra le donne (+1,3% per anno dal 2008) e sostanzialmente stabile tra gli uomini. Risultano certamente più ottimiste le percentuali di sopravvivenza (uno dei principali indicatori che permette di valutare in base a studi epidemiologici sia la gravità della malattia, sia l’efficacia del sistema sanitario): il 65% delle donne e il 59,4% degli uomini è vivo a cinque anni dalla diagnosi.

I cinque tumori più frequentemente diagnosticati fra gli uomini sono il tumore della prostata (18,5%), del polmone (14,1%), del colon-retto (12%), della vescica (10,5%) e quello del rene e vie urinarie (4,6%); tra le donne invece, il tumore della mammella (30,3%), del colon-retto (11,2%), del polmone (7,3%), della tiroide (5,4%) e del corpo dell’utero (4,6%).

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