La Voce di MBA

SANITA’: LE NOVITA’ DELLA MANOVRA 2019

Fiducia del Governo per la Legge di Bilancio 2019.
Il testo approvato alla Camera, con 312 i voti favorevoli e 146 contrari, è passato al Senato per l’approvazione definitiva.
Entro la fine dell’anno il testo deve essere approvato dal Parlamento e il governo gialloverde deve ottenere l’approvazione definitiva della nuova manovra del 2019.
Per la Fondazione GIMBE la manovra sbarca al Senato – si legge nella nota –  con un “paniere” più ricco per la sanità: aumento di € 200 milioni per le liste di attesa ed ulteriori € 2 miliardi per edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico. Ancora al palo il personale: niente risorse vincolate per i rinnovi contrattuali, né rimozione dei vincoli di spesa per sbloccare il turnover. Svanito anche l’emendamento per la riduzione del superticket.
“Nell’impossibilità di ottenere un’audizione formale in Commissione Bilancio, che ha scelto di ascoltare esclusivamente soggetti istituzionali – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – desideriamo portare all’attenzione dell’opinione pubblica e della politica le nostre analisi e proposte per contribuire al dibattito parlamentare conclusivo”. Nel documento si leggono i principali passi in avanti compiuti dalla Manovra rispetto al finanziamento pubblico della sanità

A fronte di conferme e passi avanti, rimangono purtroppo ancora disattese inderogabili necessità per la tenuta del Servizio Sanitario Nazionale, in particolare quelle che riguardano il personale:
Auspicando che al Senato alcune di queste misure possano trovare diritto di cittadinanza nella Manovra, la Fondazione GIMBE suggerisce due ulteriori spunti per il dibattito parlamentare:
“Indubbiamente – conclude Cartabellotta – da questo primo giro di consultazioni parlamentari la Manovra esce con un “paniere sanità” più ricco, ma al momento il personale sanitario, vero pilastro del SSN in questi anni difficili, rimane a bocca asciutta. Più in generale, è necessaria una dose di sano realismo, facendo tesoro di quanto ha insegnato la storia recente: le risorse certe sono solo quelle stanziate per il 2019, perché l’aumento del FSN e gli altri interventi previsti per gli anni successivi sono inevitabilmente legati ad ardite previsioni di crescita economica e oggi non rappresentano “liquidità” in cui confidare ciecamente”.
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