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San Valentino: l’amore? Una follia chimica

Come dice la scienza, l’amore è una follia chimica: e Mutua Mba non può che augurarvi una giornata all’insegna della “pazzia” più eccitante del mondo, che fa anche bene alla salute.

L’amore e la felicità. Amore è felicità, una felicità folle, che fa bene al nostro organismo.
Oggi è la festa degli innamorati, è la giornata simbolo dell’amore, una costante quotidiana che ha benefici sulla nostra salute.
Diverse ricerche hanno dimostrato una grande varietà di benefici per la salute: l’amore fa bene all’umore, al cuore, alla mente e riduce i livelli di stress.
Questo è dovuto ad un composto organico chiamato feniletilamina, che si produce quando siamo innamorati e che, a quanto pare, ha degli effetti meravigliosi in tutti i sensi.
Le relazioni affettuose possono contribuire a migliorare le reattività nei confronti delle situazioni stressanti, come dimostrato da uno studio realizzato presso l’Università del North Carolina (USA). La ricerca afferma che le coppie che dimostrano affetto presentano reazioni più sane di fronte a compiti stressanti, come parlare in pubblico. Durante l’esperimento, si è verificato che la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa erano più equilibrate nelle persone che prima del discorso avevano dato per dieci minuti la mano al proprio partner e che dopo avevano goduto di un bell’abbraccio di 20 secondi.
L’amore è anche follia, “l’innamoramento è una fase transitoria di follia”.
Cosa succede quando siamo innamorati?

 
Lo ha spiegato in una nota della Fondazione BRF (Brain Research ONLUS) la Dott.ssa Donatella Marazziti, psichiatra all’Università di Pisa: “ Siamo costantemente su di giri, spesso euforici, o alterniamo momenti di gioia ad altri di sconforto estremo se il partner ci tiene sulla corda, il pensiero è costantemente rivolto all’altro che trasfiguriamo come l’essere più straordinario che esista sulla faccia della terra. Perdiamo interesse nelle attività quotidiane che ci sembrano tutte inutili e banali, dato che il nostro unico interesse è stare con l’altro, e come e dove rivederlo. A parte l’esperienza di noi tutti, anche la scienza da alcuni decenni ha ampiamente suffragato quella che è un’esperienza universale”.
Circa vent’anni fa la Dott.ssa Donatella Marazziti, ha dimostrato per la prima volta che esiste una modificazione biologica negli innamorati, vale a dire una riduzione della serotonina, uno dei principali messaggeri chimici del cervello, che funziona un po’ come un freno inibitore.
La riduzione della serotonina negli innamorati è simile a quella rilevata in tanti pazienti con disturbo ossessivo-compulsivo, ed è stata infatti collegata dalla psichiatra a quella particolare modalità di pensiero “ossessivo” focalizzato sul partner che, secondo gli psicologi, sembra la caratteristica più specifica dell’innamoramento. Dopo questo studio, ne sono seguiti molti altri fatti da gruppi di ricerca diversi che hanno confermato modificazioni neurobiologiche nei soggetti innamorati, come un aumento delle neurotrofine o attivazione di specifiche aree cerebrali. Il gruppo di Pisa ha continuato a lavorare sui sentimenti e successivamente ha dimostrato alterazioni di vari ormoni negli innamorati, e correlazioni tra ossitocina, gelosia e stili di attaccamento romantico.
Recentemente è uscito l’ultimo lavoro sulla rivista americana CNS spectrums, intitolato Decreased lymphocyte dopamine transporter in romantic lovers, che è un ulteriore tassello al complesso mosaico della modulazione biologica dell’innamoramento. Con questo lavoro i ricercatori hanno infatti dimostrato, attraverso un parametro periferico, un aumento di un altro neurotrasmettitore, la dopamina, nel cervello degli innamorati. Il coinvolgimento di tale sostanza era già stato confermato indirettamente da studi di risonanza nucleare magnetica funzionale, che avevano evidenziato come negli innamorati le aree cerebrali che usano la dopamina funzionino di più. Il gruppo della Dott.ssa Marazziti ha invece provato direttamente che la dopamina è presente in concentrazioni più alte negli innamorati.
“Questa modificazione della dopamina – ha spiegato la Prof.ssa Marazziti – sarebbe alla base della gioia, dell’aumento di energia, del desiderio di unione psichica e sessuale dell’altro e, in generale, del piacere legato alla relazione. In ogni caso, queste alterazioni di neurotrasmettitori importanti quali la serotonina e la dopamina, potrebbero spiegare come a volte la relazione affettiva possa rappresentare in momento di vita rischioso per alcuni individui più fragili”.
L’amore ci fa sentire le “farfalle nello stomaco” e ci fare cose che di solito non faremmo in nessun’altra circostanza.
E se l’amore è una follia chimica come dice la scienza, Mutua Mba non può che augurarvi una giornata all’insegna della “pazzia” più eccitante del mondo, che fa bene alla salute.

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