Legge di Stabilità, cosa cambia per la sanità?

Legge di stabilità 2016

Approvata la legge di Stabilità, cosa cambia per la sanità?

Approvata la legge di Stabilità, cosa cambia per la sanità?

111 miliardi per il Ssn, assunzioni straordinarie, stretta sulle aziende ospedaliere in deficit. Più fondi per la non autosufficienza, unità di risk management in ogni ospedale. E ancora, tante altre novità.

 
La legge di stabilità è stata approvata in via definitiva dal Senato lo scorso 22 dicembre, e contiene importanti novità per il mondo della salute e della sanità: dal piano di assunzioni per medici e infermieri alle risorse per la ricerca con le staminali per la cura delle malattie rare, ai farmaci innovativi a carico del Servizio sanitario nazionale. E ancora, le norme anti – ludopatia, con il divieto di pubblicità per i giochi con vincite in denaro fino alle 22 di sera.
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Il livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale per il 2016, è di 111 miliardi di euro, con “un incremento annuale del livello del finanziamento, rispetto al 2015, di oltre un miliardo di euro”.
Inoltre, dagli introiti che il governo si aspetta di incassare dalla maggiore tassazione sui giochi 50 milioni di euro vengono riversati al Servizio sanitario nazionale.
Con una modifica al ddl Bilancio è stato ridotto il taglio disposto dal ddl Stabilità alle risorse del ministero della Salute. Vengono tagliati 700 mila euro annui dal 2016 al 2018, quindi 2,1 milioni di euro in tre anni, ai fondi del Mef ripartendoli così: 750mila euro in tre anni per la ‘prevenzione e promozione della salute umana e assistenza sanitaria al personale navigante o aeronavigante’; 1,3 milioni in tre anni alla ‘regolamentazione e vigilanza in materia di prodotti farmaceutici e altri prodotti sanitari ad uso umano’; 30 mila euro in tre anni per la ‘regolamentazione e vigilanza delle professioni sanitarie’.
Nuovi Livelli essenziali di assistenza – 800 mln sono vincolati per l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea). L’aggiornamento avverrà entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge di stabilità. Presso il ministero della Salute viene istituita la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea e la promozione dell’appropriatezza del Ssn, che dovrà formulare annualmente una proposta di revisione.
Il piano assunzioni – Una delle più importanti novità è sicuramente quella relativa alle nuove assunzioni straordinarie che riguarderanno medici, infermieri e il personale tecnico professionale: questo per rispondere all’emergenza creatasi con l’entrata in vigore, lo scorso 25 novembre, del nuovo orario di lavoro per il personale del Servizio sanitario nazionale, che prevede il tetto massimo di 48 ore di lavoro settimanali e 11 ore consecutive di riposo (derivante dall’applicazione di una direttiva Ue).
Approvata la legge di Stabilità, cosa cambia per la sanità?Come ha sottolineato il sottosegretario De Filippo, intervenendo in Commissione Bilancio alla Camera quando è stato approvato questo intervento normativo, “la norma prevede un percorso di programmazione regionale dei fabbisogni di personale, al fine di indire procedure concorsuali straordinarie da concludersi entro il 31 dicembre 2017 – fase culminante di tutta la procedura – per far fronte ad eventuali esigenze assunzionali, nel rispetto, comunque, delle vigenti disposizioni in materia di contenimento delle spese di personale nonché, per le regioni sottoposte a piani di rientro, degli obiettivi previsti in detti piani”. In situazioni di criticità dell’erogazione dei Lea, quindi, le Regioni possono assumere a tempo, con contratti flessibili, medici e infermieri, fino a luglio 2016 con possibilità di proroga al 31 ottobre 2016 massimo.  Entro il 31 dicembre 2016, quindi, gli enti del Servizio sanitario nazionale potranno indire un concorso, che dovrà essere concluso entro il 31 dicembre 2017, per assumere medici e infermieri così da far fronte alle eventuali esigenze assunzionali emerse da una ricognizione fatta dalle Regioni.
Per quanto riguarda le coperture, sempre De Filippo ha chiarito che le risorse “saranno recuperate nell’ambito dei risparmi derivanti dai provvedimenti già previsti nello stesso testo della legge di stabilità, quali la centralizzazione degli acquisti e i Piani di rientro previsti per le Aziende in deficit di bilancio, oltre che da quelli in materia di prevenzione e corretta gestione del rischio Sanitario”.
Misure non accolte però positivamente dagli operatori del Ssn. La protesta dei medici dello scorso 16 dicembre non è certo passata inosservata, anche per il grande numero di adesioni. “Stiamo uscendo da una fase di crisi economica – ha affermato Lorenzin rispondendo ai medici – bisogna farlo con razionalità secondo i fabbisogni reali di ogni singola Regione in modo complessivo per tutto il personale”.
Le Aziende sanitarie in deficit – C’è una stretta sulle Aziende sanitarie in deficit: i Direttori generali rischiano il posto se non le metteranno in regola entro tre anni dall’accertamento di un deficit pari al 10% della differenza tra costi e ricavi o comunque superiore ai 10 milioni di euro. Questa misura sarà estesa anche alle Asl a partire dal 2017.
Risk management – Vengono istituite unità di risk management in tutti gli ospedali: tutte le strutture sanitarie dovranno cioè attivare un’adeguata funzione di monitoraggio, prevenzione e gestione del rischio. La realizzazione delle attività di prevenzione e gestione del rischio sanitario rappresenta un interesse primario del sistema sanitario nazionale perché consente maggiore appropriatezza nell’utilizzo delle risorse disponibili e garantisce la tutela del paziente. L’attività di risk management verrà coordinata da personale medico dotato delle specializzazioni in igiene, epidemiologia e sanità pubblica o equipollenti, l’importante è la  ‘comprovata esperienza almeno triennale’.
Il piano di rientro delle aziende – Viene inoltre introdotto l’obbligo di attuare un piano di rientro per le aziende ospedaliere, ospedaliere-universitarie, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici che presentino un determinato disavanzo o un mancato rispetto dei parametri relativi a volumi, qualità ed esiti delle cure. L’istituto del piano di rientro, a partire dal 2017, sarà esteso alle aziende sanitarie locali. Si dispone inoltre la pubblicazione dei bilanci d’esercizio degli enti del Servizio sanitario nazionale sul proprio sito internet, e l’attivazione di un sistema di monitoraggio delle attività assistenziali e della loro qualità.
Scelta del luogo di cura – Un’altra importante novità è l’eliminazione delle disparità di trattamento sanitario per i pazienti provenienti da regioni diverse, che ora avranno gli stessi diritti di accesso e di erogazione delle prestazioni dei pazienti residenti: si prevede infatti che le strutture sanitarie che erogano prestazioni a carico del Ssn debbano applicare ai pazienti residenti fuori regione le medesime regole di accesso e di erogazione previste per i pazienti residenti nella regione di appartenenza delle strutture. Questo con il doppio obiettivo di sostenere le prestazioni di alta specialità erogate dai centri di eccellenza e garantire effettività al diritto alla libera scelta del luogo di cura da parte dei cittadini.
Prestazioni di alta specialità – Inoltre, come specifica una nota del ministero della Salute dello scorso 15 dicembre, data in cui è stato approvato l’emendamento sulla mobilità sanitaria, si prevede che l’obbligo di risparmio del 2% rispetto alla spesa del 2014, per l’acquisto da parte del Ssn di prestazioni ospedaliere da soggetti privati accreditati, può non essere applicato per l’acquisto di prestazioni di alta specialità, e per l’acquisto di prestazioni erogate, da parte degli IRCCS (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico), a favore di cittadini residenti in Regioni diverse da quelle di appartenenza degli IRCSS stessi. Le Regioni dovranno comunque assicurare l’invarianza finanziaria, agendo e razionalizzando altre aree della spesa sanitaria.  E’ stato altresì introdotto l`obbligo, per le Regioni, di stipulare gli accordi regionali per la compensazione della mobilità sanitaria interregionale.
Aziende sanitarie uniche – Nelle Regioni a statuto speciale che nel biennio 2014-2015 abbiamo organizzato o avviato la riorganizzazione del Ssn con processi di accorpamento delle aziende sanitarie preesistenti, potranno nascere le Aziende uniche, risultanti dall’incorporazione delle aziende ospedaliere-universitarie nelle aziende sanitarie locali. L’obiettivo è creare le sinergie e promuovere l’efficacia integrando le attività di prevenzione, cura, riabilitazione a quelle di ricerca e didattica, incorporando le Aou nelle Asl.
Malattie rare – Salta la norma, inizialmente prevista dal Senato, che prevedeva specificatamente l’avvio della sperimentazione clinica di fase II con cellule staminali cerebrali umane per la cura della Sla. Al suo posto viene aumentata da 1 a 2 milioni di euro nel 2017 e da 2 a 4 milioni di euro per il 2018 la quota del Fondo sanitario nazionale per lo svolgimento di una o più sperimentazioni cliniche concernenti l’impiego di medicinali per terapie avanzate a base di cellule staminali per la cura di malattie rare.
DisabilitàDisabilità e non autosufficienza – Si prevedono 90 mln per il finanziamento del progetto ‘Dopo di noi’, a sostegno delle persone con disabilità grave prive di legami familiari, e altri 70 mln destinati all’assistenza per l’autonomia degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali. Vengono stanziati 5 mln per alcune misure finalizzate a rendere effettivamente indipendente la vita delle persone con disabilità grave. Per il fondo per le non autosufficienze si stanziano 150 milioni in più.
Progetto genomi Italia – Per dotare il Paese di un’infrastruttura dedicata ad un progetto nazionale di genomica applicata alla sanità pubblica, volto alla realizzazione di un piano nazionale di implementazione medico sanitarie delle conoscenze e tecnologie genomiche, viene istituito presso il Ministero delle Salute, un fondo di 5 mln di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018. Nasce la “Commissione nazionale genomi Italia”, per adottare gli atti e i provvedimenti concernenti l’utilizzo del Fondo, e la progettazione e la gestione del “Progetto genomi Italia”. La commissione deve poi individuare, il o i soggetti, pubblici o privati, che si impegnano a cofinanziare il progetto nella misura non inferiore alle risorse destinate annualmente dallo Stato.
Ludopatia – sono previsti diversi divieti per la pubblicità del gioco, in particolar modo per quella che incoraggia in gioco incontrollato ed eccessivo. La pubblicità di giochi con vincite in denaro è vietata nelle radio e nelle televisioni dalle 7 alle 22 (fanno eccezione alcuni media che saranno individuati con un decreto). Dal 2016 sono stanziati 50 milioni di euro per il Fondo per il gioco patologico – Gap, che si occuperà di prevenzione, cura e riabilitazione.
Farmaci innovativi – Per il 2015 e il 2016 la spesa per i farmaci innovativi non concorrerà al raggiungimento del tetto per la territoriale se non per la quota che eccede il fondo ad hoc. “Un decisivo passo avanti per garantire le cure a migliaia di pazienti di epatite C e di altre gravissime patologie”, ha commentato il ministro della Salute, aggiungendo che “in virtù di tale norma si conferma l’indirizzo di Governo e Parlamento, nel senso che la spesa per i farmaci innovativi, spesso salva vita, deve essere garantita, a prescindere dal rispetto del tetto nazionale della spesa farmaceutica”.

Mariachiara Manopulo
Mariachiara Manopulo
Bolognese di nascita e quasi romana d’adozione, mi sono laureata in Scienze della comunicazione pubblica, sociale e politica, e specializzata prima con un Master in diritto parlamentare e valutazione delle politiche pubbliche e poi con un Master in Digital PR e Media Relations. Ho avuto diverse esperienze nel settore della comunicazione; dopo più di tre anni passati nell'ufficio stampa di un gruppo parlamentare alla Camera dei deputati, ora lavoro nell'ufficio Comunicazione e Marketing di Health Italia.

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