Il benessere di vita dell’essere umano è garantito dalla salute dell’ambiente. L’Unione Europea ha destinato 116 milioni di euro a 13 nuovi progetti volti a ripristinare la salute degli oceani e delle acque europee. Questi interventi sono stati selezionati nell’ambito della Missione ‘Oceani e acque’, azione strategica con cui si vuole tutelare e, insieme, rigenerare gli ecosistemi marini e fluviali, fondamentali per la biodiversità e il benessere delle comunità.
I progetti riguardano un’ampia gamma di tematiche, tra cui la conservazione delle aree marine protette lungo le coste europee, la protezione degli habitat critici per le specie ittiche migratorie, la riduzione dell’impatto ambientale della pesca e l’inclusione delle comunità locali nel processo di salvaguardia e ripristino degli ambienti acquatici. L’obiettivo è garantire un approccio integrato e sostenibile che coinvolga tutti gli attori interessati, dalle piccole e medie imprese agli enti di ricerca, fino alle scuole e alle amministrazioni locali.
Le aree interessate dai progetti spaziano in diversi bacini marittimi e fluviali strategici per l’Europa, tra cui il Mar Nero, il Danubio, il Mar Baltico, il Mare del Nord, il Mar Mediterraneo e le regioni atlantiche e artiche. Questo ampio raggio d’azione consentirà di affrontare problematiche diversificate in contesti ambientali differenti, garantendo una gestione mirata e territoriale delle risorse.
Tra le iniziative più rilevanti spicca certamente ‘SeaAmphoni’, un progetto che si servirà delle tecnologie avanzate per monitorare la biodiversità marina in mare aperto, permettendo di acquisire dati essenziali per conoscere in modo approfondito lo stato di salute degli ecosistemi marini e supportare le decisioni di tutela. Un altro progetto di grande importanza è DanubeLifelines, che si propone di ripristinare i percorsi migratori dei pesci nel Danubio, fondamentale per la conservazione delle specie ittiche e la salute del fiume.
Altri progetti svilupperanno nuove tecnologie per la pesca sostenibile, volte a ridurre le catture accessorie indesiderate e a limitare i danni agli habitat marini, in modo da conciliare l’attività economica con la tutela ambientale.
L’investimento di 116 milioni di euro rappresenta un segnale forte e concreto della volontà europea di affrontare con urgenza le sfide poste dal cambiamento climatico e dalla pressione umana sugli ecosistemi acquatici. La collaborazione tra imprese, ricerca e comunità locali sarà fondamentale per garantire risultati efficaci e duraturi, in un contesto dove la salute degli oceani e delle acque è strettamente connessa alla qualità della vita delle popolazioni e alla sostenibilità del pianeta.