Rilassarsi con il phon: per la psicologia riporta il soggetto al grembo materno

Sono tante le persone che amano rilassarsi con il phon. Secondo illustri psicologi, ricorda i rumori avvertiti nella pancia della mamma.

Rilassarsi con il phon o accenderlo addirittura per addormentarsi. E’ l’ultimissima tendenza che riguarda l’universo giovanile e spopolata sul Web in queste ultime settimane. Si tratta di un fenomeno di massa che per molti psicologi sarebbe preferibile definire nei termini di una vera e propria dipendenza essendo rischiosa se non affrontata in tempo e soprattutto se non riconosciuta come tale dal soggetto interessato. Utilizzare un comune asciugacapelli come antistress per scaricare le tensioni di un’intera giornata, attraverso il solo rumore di questo elettrodomestico, per molti fa parte del proprio quotidiano. Alcuni “teen”, inoltre, hanno ammesso di utilizzarlo per addormentarsi, altri per studiare e concentrarsi meglio.
La psicologa e psicoterapeuta Ivana Siena, fondatrice e direttrice del Centro di psicoterapia familiare, dal canto suo ha informato che sono migliaia i pazienti che amano rilassarsi con il phon. “Nella mia attività clinica – ha confessato – ho riscontrato più volte la tendenza all’utilizzo di utensili casalinghi, soprattutto asciugacapelli ma anche ventilatori o stufette elettriche, per indurre uno stato di maggiore rilassamento”. L’esperta ha poi aggiunto il racconto di un caso curioso risalente al 2014 che vede protagonista una 27enne con lavoro precario e famiglia problematica, che nel corso della notte si distendeva con il phon acceso sotto le coperte.

Come riporta “il Giornale”, sul sito Psicologia-diagnosi.it molti utenti sono intervenuti sull’argomento che se fino a qualche settimana fa poteva sembrare comune a pochi, adesso invece ha una diffusione non indifferente tanto in Italia quanto in altre parti del mondo. Rilassarsi con il phon non è quindi così strano! “Anch’io adoro passare tempo col phon acceso, mi dà quel senso di pace e di benessere e mi rilassa moltissimo”, scrive Enry. “Molte volte per dormire uso il rumore del phon ma al contrario di queste persone uso le registrazioni su Youtube, mi metto le cuffie per non disturbare la mia fidanzata e dormo come nessuno mai”, aggiunge Salvatore. La particolare dipendenza dall’elettrodomestico ha poi una propria pagina Facebook che conta 3.163 persone.
Sfogliando le pagine di qualche autorevole manuale di Psicologia dinamica è possibile leggere che il rumore – o suono – prodotto dal phon, ricorderebbe alla persona i rumori intrauterini che il feto avverte nel corso della gestazione, e che in alcuni individui, in cui il processo di separazione dalla figura di accudimento primario non sia avvenuto correttamente per diversi motivi, ritornare, anche solo inconsciamente, nello stato embrionale produca un particolare senso di sicurezza e protezione: “un legame con il proprio legame dipendente”, una simbiosi con il proprio caregiver. La Psicologia terapia cognitivo – comportamentale, invece, si concentra sul processo di apprendimento che ha indotto la persona-dipendente a sviluppare questa particolare attitudine, e lavora sulle modalità di pensiero e di comportamento, che portano il soggetto a reiterare l’azione, come forma di rilassamento e di scarico d’ansia.

Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

1 Comment

  1. Ludo ha detto:

    Non basta il rumore, io personalmente ho bisogno anche del getto di aria calda addosso