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Come prevenire e curare l' ictus

È  possibile prevenire l’ ictus seguendo uno stile di vita corretto.

“L’ ictus è un attacco cerebrale. Preveniamolo e trattiamolo”. Questo lo slogan della Giornata Mondiale del Cervello promossa dalla World Federation of Neurology che si è svolta sabato 22 luglio.

L’ictus è un danno cerebrale che si verifica quando l’afflusso di sangue al cervello si interrompe all’improvviso per l’ostruzione di un’arteria (ictus ischemico) o, più raramente, per la sua rottura (ictus emorragico). Senza un intervento immediato (nelle primissime ore dall’attacco) che riporti ossigeno alla parte colpita, i neuroni iniziano a morire: questo può comportare una grave disabilità e addirittura la morte.
Sono più di 17 milioni le persone che ogni anno nel mondo ne sono vittime e almeno 26 milioni quelli ai quali viene diagnosticata la malattia che, spesso, porta rilevanti disabilità a livello fisico e psicologico. In Italia, sono circa 170mila le persone affette ogni anno dalla patologia e almeno il 50% dei sopravvissuti riporta disabilità gravi.
Quella di sabato scorso è stata una giornata dedicata ad incontri informativi sulla patologia neurologica, sulla sua prevenzione e sul progresso della diagnosi e della terapia.
Gli esperti hanno reso noto che il 90% degli ictus si possono evitare grazie al riconoscimento e il trattamento dei principali fattori di rischio come la fibrillazione atriale, l’ipertensione arteriosa, l’obesità, il diabete, il fumo e l’alimentazione non corretta.
Le tre ore che seguono i primissimi sintomi dell’ictus sono molto importanti per evitare il peggio: arrivare prima possibile, o comunque entro questo lasso di tempo, in ospedale per ricevere le prime cure significa poter ridurre al minimo i danni o addirittura tornare alla condizione normale pre-ictus. Secondo una ricerca americana è emerso che molte persone giovani però danno poco peso ai primi sintomi e rinviano la richiesta di soccorso a quando la situazione è più grave.
Sono stati anche resi noti i grandi progressi medici nel campo della diagnosi e della terapia, entrambe diventate fra le strategie più innovative in materia di contrasto alla malattia. Per l’ictus ischemico, in particolare, oggi esistono molte strategie terapeutiche per la fase acuta della malattia, come la trombolisi endovenosa e, in casi selezionati, la trombectomia meccanica.
Un elemento importante è il recente inserimento, nella nuova classificazione dell’Oms (Icd-11), dell’ictus tra le malattie del sistema nervoso. Una distinzione che ribadisce il fatto che l’ictus sia una malattia del cervello, da cui il termine ‘Brain attack’, come sottolineato proprio nella campagna della Wfn per la Giornata del 22 luglio.
Prevenire l’ictus è possibile seguendo dei corretti stili di vita.
Tra questi è fondamentale seguire una dieta equilibrata: mangiare molta frutta e verdura, cereali integrali, pesce, olio d’oliva, e consumare meno grassi saturi di origine animale aiuta a limitare il rischio di sviluppare l’ipertensione e ipercolesterolemia. Presentare alti valori di colesterolo aumenta a sua volta il rischio di aterosclerosi.
Praticare una regolare attività fisica di tipo aerobico è la base di uno stile di vita salutare e aiuta a prevenire tutte le malattie cardio-cerebrovascolari compreso l’ictus. Seguire una dieta equilibrata e un’attività fisica aiutano a controllare il proprio peso e a scongiurarne l’aumento. È molto importante avere sotto controllo il cuore soprattutto per i soggetti che hanno sviluppato fibrillazione attirare o ipertensione. In questi casi, consigliano gli esperti, è fondamentale la terapia farmacologica per ridurlo. Lo stress è un altro elemento per la prevenzione.
Allo stress sono associate delle pericolose alterazioni ormonali e metaboliche ma soprattutto lo è l’aumento dei valori della pressione arteriosa.
Quali sono i campanelli d’allarme?
Riconoscere i sintomi dell’ictus è un aspetto primario per ricevere i soccorsi il prima possibile.
Le manifestazioni tipiche di un ictus sono racchiuse nell’acronimo FAST:

Anche i disturbi visivi o le difficoltà a mantenersi in equilibrio possono essere dei segni di un ictus in corso.

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