Rsa, reparti ospedalieri di malattie infettive e Pronto soccorso. Sono questi i luoghi in cui la mascherina Ffp2 resterà obbligatoria. A ufficializzarlo è stato il Ministro della Salute Orazio Schillaci precisando che la disposizione sarà contenuta nella nuova ordinanza in materia di misure di prevenzione Covid. La precedente, che prevedeva l’obbligo di mascherine nelle Rsa e negli ospedali, scade infatti domenica 30 aprile. In relazione alle strutture ospedaliere ci saranno “aree” in cui la mascherina non sarà necessaria, è questo, ad esempio, il caso dei bar, delle mense e delle sale di stazionamento. L’orientamento del Ministero è quello di mantenere la raccomandazione a usare la mascherina solo nelle zone in cui siano presenti anziani, pazienti fragili e immunodepressi.
Sulla base dei dati dell’ultima settimana forniti dalla Cabina di regia Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero della Salute, il Covid in Italia registra un’importante diminuzione: 39 ogni 100mila abitanti (21-27 aprile) contro 48 ogni 100mila abitanti (14-20 aprile). Nel periodo 5-18 aprile l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,08 (intervallo 0,85-1,37), in crescita rispetto al periodo precedente e al di sopra della soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è invece in diminuzione e sotto la soglia epidemica: Rt=0,96 (0,91-1,02) al 18 aprile contro Rt=1,07 (1,02-1,13) al 11 aprile.
Monitorati costantemente i reparti Covid negli ospedali italiani. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile all’1% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 27 aprile) contro l’1% (rilevazione al 20 aprile). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale lievemente al 4,7% (rilevazione al 27 aprile) contro il 4,5% (rilevazione ministero della Salute al 20 aprile). Una regione risulta non valutabile dovuto a mancanza di trasmissione di dati ed è equiparata a rischio alto. Sei regioni e province autonome sono a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Sei sono a rischio moderato e otto sono classificate a rischio basso. Diciassette regioni riportano almeno una allerta di resilienza. Sei regioni riportano molteplici allerte di resilienza.