E se facebook pensasse anche alla nostra salute?

Salute su facebookSulla scia dei colossi tecnologici, quali Samsung e Apple, anche Facebook sta pianificando di iniziare ad occuparsi di salute, creando, secondo fonti Reuters, community di supporto per pazienti affetti dalle stesse tipologie patologiche, all ’interno delle quali scambiarsi impressioni, esperienze e terapie, oltre che sostenersi l’un l’altro.
Punto forza di Facebook, sarebbe quindi, semmai ci fossero stati dubbi, ciò che più lo ha contraddistinto ovvero lo “share”, la condivisione, non solo di ciò che ci piace, i like, ma anche di ciò che ci affligge, come le malattie, di cui vogliamo, almeno è quello che spera Zuckerberg, parlare e parlarne con chi riteniamo voglia ascoltarci e possa capirci.
Sembrerebbe inoltre che facebook stia lavorando anche su App improntate alla prevenzione, indicando ai propri utenti, attraverso programmi di esercizi fisici, consigli nutrizionali e contatori di calorie, come migliorare il proprio stile di vita,
L’interesse di Facebook per il mondo della Sanità non è nuovo ed in questi ultimi mesi si sta sviluppano all’interno dell’azienda un apposito settore dedicato alla ricerca e allo sviluppo di applicazioni inerenti all’ambito, anche se già nel 2012 l’azienda di Zuckerberg si era messa in bella mostra grazie ad una campagna mediatica che contribuì ad incrementare di ben 21 volte rispetto alla media giornaliera il numero di donatori di organi negli States.
Gli esperti di Facebook hanno analizzato che le persone afflitte da patologie croniche si aprono volentieri ad un confronto all’ interno dei social e delle community costituite ad hoc, ne sono un esempio siti come PatientsLikeMe o il caso di Bethany Townsend, modella britannica di 23 anni affetta dal morbo di Crohn, che riscosse molto successo in rete pubblicando foto che la ritraevano in costume con il sacchetto artificiale (stomia) in bella mostra.
Parlare, condividere ed essere parte di un gruppo è quindi di vitale importanza in ambito medico-sanitario: si combattono timidezze e paure, andando a perseguire interessi e obiettivi comuni, quali l’adozione di un particolare stile di vita o l’esperienza dell’una o dell’altra terapia.
I Social non devono sostituire l’analisi clinica, come spesso è stato suggerito, ma l’instaurarsi di comunità che parlino di prevenzione può aiutare la casistica anamnestica e di conseguenza incrementare in positivo la crescita della ricerca medica e di chi si occupa attivamente di prevenzione e sanità integrativa.
In Italia, fondata sui principi di mutualità e di “sociale”, si stanno affermando le società di mutuo soccorso, Mutua Basis Assistance ne è un esempio, prima in italia per numero di soci, ovvero di mutuati, offre servizi innovativi ed incentrati sulla prevenzione, come elaborazioni di Check-Up personalizzati e Home Test da poter fare comodamente a casa propria. MBA, inoltre, crede molto nella “socialità” dei propri mutuati ed è attiva sui principali social dove oltre che a comunicare, coinvolge collaboratori e soci a scambiare opinioni e commenti o semplicemente in funzione di customer care.
 
 

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