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Il triste bilancio di due anni di pandemia e le nuove sottovarianti del virus

Tra il 2020 e il 2021 il Covid-19 ha causato la morte di circa 16 milioni di persone. È l’Organizzazione mondiale della sanità a condividere il drammatico dato emerso a seguito di questi due anni di pandemia che hanno travolto il mondo intero dando forma a situazioni inedite e sconvolgendo lo stato d’animo delle persone e i sistemi economici dei paesi. Nello specifico, l’Oms restituisce un dato preciso: tra i 13,3 e i 16,6 milioni di persone, triplicando il numero di decessi attribuiti direttamente alla malattia. Il totale include i 6,24 milioni di morti per Covid ufficialmente notificati all’Oms dai suoi 194 Paesi membri, ma anche i decessi causati dalla malattia che non sono stati denunciati come tali, così come quelli causati da altre malattie che non hanno potuto essere curate a causa del sovraccarico subito dai sistemi sanitari nella fase acuta della pandemia.

L’analisi. L’eccesso di mortalità è frutto di un calcolo che riguarda il numero effettivo di decessi e quello di decessi stimati in assenza di pandemia, sulla base delle statistiche esistenti. L’eccesso di mortalità comprende sia i decessi direttamente causati dalla malattia sia quelli dovuti indirettamente alle conseguenze della pandemia che hanno indebolito i sistemi sanitari. Le cause indirette di morte legate al Covid possono essere dovute in particolare a strutture sanitarie sovraccaricate e indotte, come è accaduto soprattutto nel primo anno di pandemia, a ritardare interventi chirurgici non urgenti.

La situazione attuale e le nuove varianti. La lotta contro il virus tuttavia non si arresta, seppur proceda con tempi decisamente più ragionevoli grazie al calo dei contagi e alla diminuzione delle ospedalizzazioni stesse. Nelle ultime 24 ore solo in Italia sono stati registrati 56.015 casi e 158 decessi; ben 371.221 i tamponi effettuati e un tasso di positività arrivato al 15,1%. In calo terapie intensive e ricoveri ordinari. “In queste ore, nelle mie occasioni pubbliche, faccio appello per il secondo booster per le persone over 80, per chi vive in Rsa e i 60-69enni con fragilità”. A tornare sull’importanza del richiamo è stato lo stesso Ministro della Salute Roberto Speranza che ha chiarito come dopo il 15 giugno ci saranno le condizioni per arrivare ad una estate senza restrizioni. Anche nel nostro Paese sono emersi casi delle nuove sottovarianti BA.4 e BA.5 (anche note con i nomi di Omicron 4 e Omicron 5) comparse in Africa e che gradualmente stanno interessando anche alcune regioni del Mediterraneo. Come denunciato dal laboratorio di Tulio de Oliveira della Stellenbosch University, in Sudafrica, queste sottovarianti del virus hanno rappresentato più della metà delle nuove infezioni nella prima settimana di aprile e sono più trasmissibili rispetto al precedente alla versione BA.2. Anche negli Stati Uniti circola una nuova sottovariante, derivata da BA.2 (Omicron 2): è la BA.2.12.1. Resta dunque da capire se la copertura vaccinale attuale, con il relativo richiamo, saranno utili a difenderci dal virus o se il prossimo sarà il terzo autunno problematico dell’era pandemica.

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