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Gravidanza, ecco le nuove linee guida dell’Oms

L’Oms ha diramato le nuove Linee guida sulla gravidanza: 49 raccomandazioni su visite, alimentazione e stile di vita.

In tutto il mondo, l’anno scorso, sono morte 303.000 donne per complicazioni dovute alla gravidanza, 2,7 milioni di bambini sono morti nel primo mese di vita e 2,6 milioni sono nati già morti.
Numeri davvero ancora troppo alti. Proprio per questo l’Oms ha recentemente diramato nuove linee guida relative al comportamento della futura mamma durante la gravidanza.
Le vecchie linee guida prevedevano solo quattro visite, assolutamente insufficienti secondo l’Organizzazione. Ora il numero è stato alzato a 8. Un primo controllo dovrebbe essere fatto entro le prime 12 settimane, altri programmati alla 20, 26, 30, 34, 36, 38 e 40 settimane di gravidanza. Oltre alle otto visite, l’Oms consiglia di anticipare le tempistiche per la prima ecografia e di effettuare tutti i controlli – compreso lo screening prenatale – entro le prime 24 settimane dello stato di gravidanza, un periodo considerato cruciale per poter individuare le anomalie fetali e intervenire in maniera tempestiva.  Prima della ventiquattresima settimana è importante fare un’ecografia, la cosiddetta “morfologica”, per valutare eventuali anomalie del feto. Un numero maggiore di visite mediche, secondo l’Oms, saranno utili a ridurre la mortalità sia della mamma sia del feto, anche grazie a una migliore interazione tra ginecologo e gestante. Gli incontri devono essere utilizzati anche per dare consigli sull’alimentazione e sull’attività fisica alle future mamme.
“Un maggior numero di contatti tra le donne e gli operatori sanitari lungo tutta la gravidanza facilita l’adozione di misure preventive, l’individuazione di rischi, riduce le complicanze e migliora le disuguaglianze nell’assistenza”, ha spiegato Anthony Costello, direttore dell’ufficio Salute neonatale e materna dell’Oms. “L’assistenza per le donne alla prima gravidanza è fondamentale, e determina anche quella delle successive”.

Le nuove raccomandazioni contengono anche indicazioni sullo stile di vita da seguire in questi nove mesi: si consiglia una dieta quanto più possibile sana e variegata. Se non si hanno altre carenze specifiche, si consigliano solo due integratori, l’acido folico, che previene disturbi del tubo neurale nel bambino, come la spina bifida, e il ferro, contro l’anemia. Stop a fumo, alcol e droghe, e si consiglia anche di ridurre il più possibile il consumo di caffè, poiché l’eccesso di caffeina è tra le cause che possono influire in maniera negativa sul peso del bambino.
Contro la nausea dei primi tre mesi, l’Oms suggerisce la vitamina B6, lo zenzero e la camomilla, per i crampi magnesio o calcio, e per chi soffre di stitichezza consiglia di aggiungere fibre alla dieta.
Per evitare dolore pelvico e mal di schiena, si raccomanda un minimo di attività fisica. Capitolo vaccinazioni: le future mamme devono vaccinarsi contro il tetano, in caso di malattie, come la malaria e l’HIV, ad esempio, le raccomandazioni variano a seconda del contesto geografico di appartenenza. Le raccomandazioni sono rivolte soprattutto ai paesi in via di sviluppo. In Africa una donna ha una probabilità su 39 di morire di parto, contro 1 ogni 4.700 per una donna europea o nord-americana, In Italia, a parte quei pochi casi che hanno fatto certamente scalpore, la mortalità è tra le più basse del mondo, 1 su 20.300.
Mutua Mba, società di mutuo soccorso attenta alla salute e alla prevenzione, raccomanda a tutte le future mamme di sottoporsi a tutte le visite ed esami necessari, di seguire una dieta sana e bilanciata (dell’alimentazione in gravidanza ci siamo già occupati qui) e di ascoltare tutti i consigli del vostro medico. Ricordatevi sempre che è in ballo la vostra salute e quella del vostro piccolo!

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