Che l’estate sia esplosa già dal 1° giugno è noto a tutti, ciò che tuttavia caratterizza il dibattito tra i climatologi riguarda i picchi di caldo che saranno raggiunti nel corso del mese di giugno che, alcuni sostengono, potrebbe essere il più caldo di sempre. Analizzando i dati climatici del passato, ‘Ilmeteo.it’ attua un confronto con giugno del 2003 quando si scatenò la prima ondata di calore a causa di una “poderosa risalita di aria subtropicale africana che fece schizzare le temperature ben oltre i 35°C in particolare sulle pianure del Nord, lungo il versante tirrenico e nelle zone interne della Sardegna con valori prossimi o superiori ai 40°C in più occasioni, un evento rarissimo per il periodo”.
Tornando a queste settimane, sembra che già da questo fine settimana le temperature potrebbero risultare ben sopra la media climatica, con scostamenti rispetto ai valori di riferimento addirittura di +8°C su buona parte dell’Europa. Le anomalie più calde al momento sembrerebbero interessare la Spagna, la Francia e anche l’Italia. “La causa – sempre secondo ilmeteo.it – va ricercata nella particolare disposizione delle zone di alta e bassa pressione. Vista l’origine sub-tropicale (zone interne di Marocco e Algeria) delle masse d’aria, oltre al tanto sole, ci si aspetta un’ulteriore impennata delle temperature: ciò si tradurrà in vere e proprie fiammate di calore, con i termometri pronti a schizzare diffusamente oltre i 32/34°C specie al Centro-Sud e sulle due Isole Maggiori. Le regioni del Nord potrebbe rimanere più ai margini dell’ondata di caldo; tuttavia anche su questi settori le temperature si porteranno diffusamente oltre i 27-28°C”.
Ma quali sono i rischi per la salute? Il caldo causa problemi alla salute nel momento in cui altera il sistema di regolazione della temperatura corporea. Normalmente, il corpo si raffredda sudando, ma in certe condizioni fisiche e ambientali questo non è sufficiente. Se, ad esempio, l’umidità è molto elevata, il sudore non evapora rapidamente e il calore corporeo non viene eliminato efficacemente. La temperatura del corpo, quindi, aumenta rapidamente e può arrivare a danneggiare diversi organi vitali e il cervello stesso. Un’esposizione prolungata a temperature elevate può provocare disturbi lievi, come crampi, svenimenti, edemi, o di maggiore gravità, come congestione, colpo di calore, disidratazione.Condizioni di caldo estreme, inoltre, possono determinare un aggravamento delle condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti.
Occorre fare attenzione al cosiddetto ‘stress da calore’ causato da un collasso dei vasi periferici con un insufficiente apporto di sangue al cervello. La sintomatologia può insorgere durante un’attività fisica in un ambiente eccessivamente caldo, specie in soggetti non acclimatati, con una ridotta efficienza cardiaca (insufficiente compenso in occasione di una diffusa vasodilatazione periferica) a causa di un diminuito volume sanguigno per disidratazione. Si manifesta con una forte sudorazione, un senso di leggero disorientamento, malessere generale, debolezza, nausea, vomito, cefalea, tachicardia e ipotensione, oliguria, confusione, irritabilità. Se non viene diagnosticato e trattato immediatamente, può progredire fino al colpo di calore. Il trattamento d’urgenza consiste nello spostare la persona in un ambiente fresco e, se non è presente nausea, reintegrare i liquidi e favorire il raffreddamento del corpo. Nei casi più gravi, trasportare il paziente al pronto soccorso.