Digito-pressione: parliamo di Jin Shin Do

Digitopressione: Jin SHin Do

DIGITO-PRESSIONE: UN VALIDO CONTRIBUTO PER IL NOSTRO BENESSERE PSICO-FISICO
 
Mutua Basis Assistance è la prima società di Mutuo Soccorso in Italia per numero di associati e, a oggi, nello scenario della Sanità Integrativa, rappresenta l’Innovazione, il Dinamismo e la Qualità. Obiettivo principale di Mba è quello di impegnarsi nell’attività associativa delle persone e delle famiglie attraverso la promozione della salute. La salute è una dimensione essenziale del benessere individuale a 360 gradi, ragion per cui, in questo articolo verrà affrontato e approfondito, in tutte le sue sfaccettature, un argomento molto interessante, che potrebbe essere considerato un valido contributo alle cure mediche e alla prevenzione delle patologie: la digitopressione.
La digitopressione è una tecnica di origine orientale in grado di combattere numerosi problemi di salute grazie a un massaggio delicato in punti specifici del corpo individuati in base alla tipologia del malessere.
Per saperne di più abbiamo intervistato dal Pierluigi Duina, lo specialista che ha portato questa disciplina in Italia e Coordinatore Europeo della Jin Shin Do Foundation statunitense.
 
Che cos’è la digitopressione e quando è arrivata in Italia? 
“Il termine digitopressione raggruppa molte tecniche, tra queste la “Jin Shin Do” che nei primi anni Ottanta ho studiato durante la mia formazione in agopuntura avvenuta negli Stai Uniti e più precisamente a Chicago. Dopo circa dieci anni ho portato Jin Shin Do in Italia per la sua diffusione ed efficacia come beneficio per la salute.
In generale, la digitopressione è una disciplina basata sugli stessi principi dell’agopuntura, ovvero quelli della medicina tradizionale cinese. Si applica attraverso delle pressioni delle dita su punti specifici del corpo umano, localizzati prevalentemente sui meridiani energetici. I meridiani scorrono sulla superficie del corpo, si intrecciano tra loro e poi scendono in profondità per contattare gli organi interni. Così facendo mettono in relazione la superficie con la profondità, rendendo possibile una sorta di “lettura” della condizione organica profonda “semplicemente” premendo punti sulla superficie. Allo stesso tempo, sempre attraverso le pressioni, è possibile influire sulla condizione profonda dell’individuo. Nello specifico, invece, nella tecnica Jin Shin Do troviamo anche una particolare attenzione all’aspetto emotivo”.
 
Ci sono diverse tecniche, qual è quella più diffusa in Italia? 
“Se consideriamo lo ShiaJin SHin Do tsu come una tecnica di digitopressione allora direi decisamente quest’ultima. Non tutti gli esperti del settore, però concordano con questa classificazione. Pertanto, se escludiamo lo Shiatsu, posso dire con certezza che Jin Shin Do è la più diffusa e sopratutto la più organizzata nell’ambito della formazione dei suoi praticanti. I professionisti, infatti, vengono formati seguendo le direttive internazionali dettate dalla Jin Shin Do Foundation. Una volta formatosi, i professionisti Jin Shin Do si iscrivono presso il COS, un’Associazione Professionale a sua volta iscritta presso il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) ai sensi della Legge 4/2013 sulle Libere Professioni”.
 
Lei è anche Presidente dell’Associazione Culturale Body Mind Center, quali sono le attività dell’associazione e quali i risultati raggiunti fino ad oggi? 
“La nostra associazione ha come obiettivo principale quello di divulgare tutte quelle discipline olistiche, oggi definite anche Discipline Bio Naturali, che mirano al benessere psicofisico e al mantenimento della propria salute, tra cui naturalmente Jin Shin Do”. L’associazione opera un po’ in tutta Italia e collabora con diverse realtà europee”.
 
La digitopressione è una tecnica che può essere considerata di aiuto alle cure mediche per contrastare diversi problemi di salute? In che modo? 
“Fermo restando che in Italia ognuno può scegliere di curarsi come vuole, solo la medicina ufficiale “cura” così come siamo abituati a pensare. La digitopressione può essere un valido appoggio alle cure mediche, una scelta di vita, una scelta culturale, ma non una sostituzione alle cure mediche. La digitopressione si interessa dell’individuo, della sua vitalità, del suo equilibrio psicofisico ancor prima che gli vengano diagnosticate delle patologie, non si interessa di curare una malattia, né di riparare qualcosa. E’ importante ricordare inoltre che la digitopressione Jin Shin Do si colloca nel settore delle Discipline Bio Naurali, quindi al di fuori di quello sanitario”.
 
Per determinati disturbi, quali ad esempio mal di testa, ansia, cattiva digestione, insonnia, quante sedute sono necessarie per sentirsi meglio? 
“Normalmente le persone si rivolgono al proprio medico quando stanno male, e iniziano così a curarsi. La digitopressione invece agisce prima, tant’è che da noi praticanti di Jin in Shin Do, si rivolgono tutti coloro che intendono ritrovare un equilibrio perso, un po’ di pace, di quiete interiore e per lenire lo stress. Pertanto, è molto difficile prevedere quante sedute servono per raggiungere degli obiettivi così importanti. Tre, quattro sedute? A volte anche sei o sette. L’importante è sottoporsi a un trattamento prima che insorga una patologia”.
 
Perché scegliere di sottoporsi alle sedute di digitopressione? 
“La mia risposta potrebbe sembrare provocatoria: “per cultura”. Che significa? Ci sono persone in Italia e nel mondo che stanno imparando ad assumersi più responsabilità circa la propria salute. Stanno imparando a conoscere meglio il proprio corpo e i segnali che esso manda, e sopratutto stanno imparando a gestire la propria salute senza dover sempre necessariamente assumere farmaci, studiare e praticare la digitopressione Jin Shin Do è sicuramente un ottimo strumento per arrivare a questi obiettivi”.

Nicoletta Mele
Nicoletta Mele
Laureata in scienze politiche. Dal 2001 iscritta all’ Ordine Nazionale dei Giornalisti. Ha collaborato con testate giornalistiche e uffici stampa. Dopo aver conseguito il master in “ Gestione e marketing di imprese in Tv digitale”, ha lavorato per 12 anni in Rai, occupandosi di programmi di servizio e intrattenimento. Dal 2017 è Direttore Responsabile di Health Online, periodico di informazione sulla sanità integrativa.

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