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Depressione, la ricerca sperimenta cure non convenzionali

In Italia sono quasi 3 milioni le persone che soffrono di depressione. Ora, per combatterla, si pensa anche a sostanze “non convenzionali”.

L’assunzione di funghi allucinogeni, chiamati anche magici, provoca visioni ed epifanie. Colpa di un ingrediente psicoattivo, la psilocibina, attualmente oggetto di studio da parte di un team di psichiatri del King’s College di Londra.

La ricerca è ancora alla fase 1: 89 volontari hanno assunto dosi di psilocibina o un placebo. In chi l’ha assunta non sono stati registrati effetti negativi sul funzionamento emotivo o cognitivo, ma euforia, allucinazioni, stati d’animo alterati. “I risultati dello studio sono clinicamente rassicuranti e supportano l’ulteriore sviluppo della psilocibina come trattamento per i pazienti con problemi di salute mentale che non sono migliorati con la terapia convenzionale, come la depressione resistente al trattamento”, ha dichiarato James Rucker, capo investigatore del King’s Institute of Psychiatry, Psychology & Neuroscience.

A breve – i risultati arriveranno nel 2021 – è atteso uno studio clinico di fase 2, che analizzerà l’effetto della psilocibina su 216 pazienti in Europa e Nord America con depressione “testarda”.

“Abbiamo i primi segnali di efficacia da piccoli studi”, ha detto Ekaterina Malievskaia, co-fondatrice di Compass, la start up che si occupa di portare avanti un approccio innovativo ai problemi di salute mentale produttrice della sostanza psicoattiva. “Ora stiamo studiando i segnali attraverso una scienza più rigorosa”. La psilocibina è illegale quasi ovunque nel mondo, e questo, ha spiegato Rucker, “rende molto più difficile e costoso eseguire studi clinici. Abbiamo bisogno di una licenza Home Office per ogni fase, dalla produzione iniziale alla consegna della capsula al partecipante, e ci sono requisiti pratici di sicurezza che dobbiamo soddisfare”.

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