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Dai una spallata al tuo dolore: Giornata nazionale del mal di testa

In Italia colpisce 26 milioni di persone e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è stata inserita fra le prime 10 cause al mondo di disabilità. Si tratta del mal di testa, una condizione molto frequente che può dipendere da cause diverse. Talvolta è il sintomo di altre malattie, come ipertensione o sinusite, altre volte invece non ha altre cause evidenziabili e si manifesta esclusivamente con il dolore, ovvero le cefalee primarie.
Le cefalee primarie sono molto frequenti nella popolazione generale: la cefalea di tipo tensivo (CdTT), ad esempio, caratterizzata da dolore nucale o cervico-frontale gravativo, ha una prevalenza, nel periodo di 1 anno, di circa il 30% della popolazione globale, mentre l’emicrania, un tipo di cefalea primaria i cui attacchi coinvolgono in genere un unico lato del capo, accompagnati spesso da disturbi visivi, nausea e vomito, interessa il 10-20% della popolazione generale.
Ci sono vari tipi di mal di testa, ma cosa fare quando si presentano i sintomi?
Per Francesco Pierelli, Presidente della società italiana per lo studio delle cefalee (Sisc ), “il primo passo è proprio quello di andare dal medico, che può essere un neurologo oppure un internista, possibilmente all’interno di un centro dedicato alle cefalee. La visita serve per capire da quale forma si è affetti ed individuare le cause più importanti. Uno dei principali problemi, che può portare anche alla cronicizzazione del problema, consiste nel fatto che un’ampia fetta di pazienti non ha una diagnosi, non si rivolge allo specialista e sceglie l’auto-medicazione, con persone che arrivano ad assumere fino a 70-80 farmaci antidolorifici al mese, spesso con scarsi risultati. Senza dimenticare che un consumo eccessivo di analgesici (più di 10-20 posologie al mese) può invece alimentare il mal di testa.
Ne soffrono di più gli uomini o le donne? “Circa il 70% dei pazienti con emicrania sono donne –  ha detto Pierelli –  e a volte è diffuso il pensiero che la donna si stia lamentando in maniera esagerata, a causa dell’eccessiva sensibilità attribuita – in questo e in molti altri casi del tutto erroneamente – al sesso femminile”.
Il mal di testa è fastidioso e spesso invalidante e ci accompagna anche per intere giornate, rassegnandoci a vivere in una condizione che penalizza fortemente la qualità di vita. Proprio per fare chiarezza sulla diagnostica, sull’epidemiologia e soprattutto sulle reali cure che non si conoscono, oggi 19 maggio in occasione della Giornata Nazionale, sono state organizzate numerose iniziative presso i Centri Italiani specializzati nella cura delle cefalee. All’evento partecipano la Sin (Società Italiana di Neurologia) e l’Anircef (Associazione neurologica Italiana per la ricerca delle Cefalee).
“Fare corretta informazione, creando una cultura della patologia, è fondamentale. La Sin sostiene fortemente questa iniziativa perché fare una corretta informazione presso l’opinione pubblica creando una cultura della patologia è fondamentale.  Con questa iniziativa, vogliamo ribadire l’importanza di un paziente informato, che sappia a chi rivolgersi e dove farsi curare. Avere una diagnosi precisa così come risolvere o curare al meglio il problema deve essere il primo obiettivo comune, sia del paziente che dello specialista che lo ha in cura”. Le parole di Gianluigi Mancardi, Presidente della Sin e Direttore Clinica Neurologica Università di Genova.
Ogni cefalea richiede una terapia specifica per questo motivo è fondamentale una diagnosi certa. Per quanto riguarda ad esempio l’emicrania, secondo gli esperti, quando la frequenza supera i 4 giorni al mese sono necessarie sia una terapia preventiva sia una di attacco per evitare la cronicizzazione e l’abuso di farmaci. Secondo i criteri diagnostici della Società Internazionale delle Cefalee, infatti, la diagnosi di “emicrania cronica” viene formulata nel caso in cui la cefalea sia presente da almeno 3 mesi, con frequenza di minimo 15 giorni al mese, di cui almeno 8 caratterizzati da sintomi tipici dell’emicrania.

“La Giornata Nazionale del Mal di Testa – ha dichiarato alla stampa Fabio Frediani, Presidente Anircef e Direttore U.O.C. Neurologia e Stroke Unit, Ospedale S. Carlo Borromeo di Milano – arriva in un periodo in cui si inizia a vedere all’orizzonte una nuova e molto promettente possibilità di cura. E’ imminente, infatti, l’immissione sul mercato di nuove molecole, gli anticorpi monoclonali, pensate per bloccare l’attività del CGRP, una piccola proteina responsabile dello scatenamento degli attacchi di Emicrania. Si tratta delle prime molecole in assoluto realizzate con l’obiettivo di agire in modo estremamente mirato sui meccanismi che generano gli attacchi. I risultati dei primi studi sperimentali sembrano essere molto promettenti, se è vero che 1 paziente su 4 arriva a non avere più attacchi di emicrania anche per un mese intero, partendo da una condizione di attacchi molto frequenti, anche 2 o 3 a settimana. Oltretutto, proprio grazie al loro meccanismo molto specifico, gli effetti collaterali sono praticamente irrilevanti”.
Tutte le iniziative promosse da ANIRCEF e dalle associazioni aderenti alla Giornata Nazionale, saranno pubblicate qui.
 

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