Crisi umanitaria a Gaza: un’emergenza sanitaria senza precedenti

La Striscia di Gaza è oggi al centro di una delle peggiori crisi sanitarie del secolo. Dopo mesi di bombardamenti, assedi e distruzione sistematica delle infrastrutture civili, il sistema sanitario è al collassoLe strutture dedicate alla cura e all’assistenza si presentano oggi al limite della loro capacità operativa, con scarsità drammatica di medicinali, carburante, acqua potabile e personale medico.

Sulla base di quanto riferisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre il 70% degli ospedali di Gaza è attualmente fuori servizio, distrutti o inaccessibili a causa dei combattimenti. I pochi ancora funzionanti operano in condizioni di grande difficoltà: sale operatorie illuminate da luci di emergenza, medici costretti a scegliere chi salvare e chi no, mancanza di anestetici e antibiotici fondamentali.

La crisi colpisce bambini, anziani e persone con patologie croniche. Le incubatrici sono spente per mancanza di elettricità, i malati oncologici non ricevono cure da settimane, mentre i feriti continuano ad arrivare in numero crescente ogni giorno. L’accesso limitato, e spesso ostacolato, agli aiuti umanitari aggrava ulteriormente la situazione: camion con medicinali e attrezzature restano bloccati ai confini, mentre il carburante per alimentare generatori e ambulanze scarseggia.

Il collasso del sistema igienico-sanitario ha provocato anche l’esplosione di malattie infettive. Le condizioni nei rifugi sovraffollati, dove mancano acqua pulita e servizi igienici, facilitano la diffusione di infezioni respiratorie, diarree acute e malattie della pelle. La minaccia di epidemie è concreta, ma le autorità sanitarie locali non dispongono più né delle risorse né del personale per contenerle.

Come anche dimostrato dalle mobilitazioni che nella giornata del 22 settembre hanno interessato diverse città italiane, le principali, la comunità internazionale continua a lanciare appelli urgenti per un cessate il fuoco umanitario e l’apertura di corridoi sicuri per l’ingresso degli aiuti. Tuttavia, le risposte finora sono state frammentarie e insufficienti. Le organizzazioni umanitarie chiedono un intervento immediato per garantire il rispetto del diritto internazionale umanitario e la protezione dei civili e delle strutture sanitarie.

Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

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