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Consigli pratici per evitare gli sbalzi di temperatura dell’insulina in frigo

Molti medicinali, insulina inclusa, rischiano di essere danneggiati se esposti a temperature troppo elevate o troppo basse.
Nel caso dell’insulina, in particolare, una parte dei peptidi che la compongono diventano inattivi, con conseguenti variazioni di efficacia e livelli di zucchero del sangue che non scendono, senza la possibilità di sapere con certezza se il problema è legato all’insulina stessa o ad altri fattori.
La Società italiana di diabetologia indica le modalità corrette di conservazione dell’insulina (www.siditalia.it):

Quando si parla di conservazione dei farmaci alla temperatura corretta, la preoccupazione più diffusa è relativa al trasporto (esistono per questo specifici frigoriferi portatili). Non tutti però si rendono conto di quanto il vero rischio nella conservazione dei medicinali sia rappresentato dal frigorifero di casa. Le fluttuazioni di temperatura del frigorifero, con il relativo discostamento nell’arco di una giornata dalla temperatura nominale impostata dal sensore apposito, sono state oggetto di uno studio dedicato finanziato da MedAngel, la casa che produce un particolare termometro a sensore digitale bluetooth collegato con una App per il monitoraggio regolare delle temperature. Lo studio, svolto dalla Charité University of Medicine di Berlino, ha coinvolto quasi 400 persone negli USA e in Europa nell’arco di oltre un anno, utilizzando appunto il termometro MedAngel ONE per tracciare l’andamento della temperatura di conservazione dell’insulina nel frigorifero o nella borsa per kit diabetico. La ricerca, che ha avuto una ampia risonanza a livello mondiale, ha evidenziato come l’insulina conservata nel frigorifero di casa rimanga fuori dal range di temperature raccomandate per circa due ore e mezza al giorno, con addirittura il 17% di frigoriferi che raggiungono temperature di congelamento (al di sotto dello 0˚C) al di fuori del congelatore stesso. È emerso quindi non solo il fatto, del resto già noto e intuitivo, che nel frigorifero esistono zone più calde e zone più fredde, ma che spesso tali zone siano ben lontane dall’intervallo raccomandato di 2–8°C e che alcune sono esposte appunto al rischio concreto di congelamento. Le temperature fluttuano aumentando o diminuendo a intervalli temporali; è inoltre indispensabile regolare le impostazioni del termometro integrato nel frigorifero al cambiare delle stagioni e con il passare del tempo, quando il frigorifero stesso diventa vecchio.
Cosa fare allora?
Il sito stesso della MedAngel propone consigli pratici per ridurre al minimo il rischio di alterazione dei farmaci dovuto alla incorretta temperature di conservazione:

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