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Smog ad altissimi livelli: pericolo per la salute!

ALLERTA SMOG, PERICOLO PER LA SALUTE

Lo smog, il clima mite e l’aumento delle polveri sottili hanno spinto gli amministratori di molte città italiane, come Roma, Milano, Monza, Como, Pavia a prendere seri provvedimenti, come blocco del traffico e targhe alterne, per cercare di limitare i rischi dell’inquinamento. Il Governo ha convocato una riunione con i sindaci e i presidenti di regione “per confrontare la riuscita delle varie iniziative adottate in questi giorni e per trovare un metodo unico di procedere da ora in avanti”.

Quali sono i rischi per la salute? 

Il grido d’allarme arriva dagli esperti, secondo i quali lo smog fa male a tutto l’organismo, con rischi anche letali per i soggetti più deboli, soprattutto i bimbi e gli over 70.

Ecco i dati: per l’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) l’inquinamento dell’aria provoca ogni anno in Italia circa 84.400 morti premature, colpendo soprattutto i più piccoli (allergie, asma e infezioni alle vie respiratorie) e gli anziani, con un aumento del rischio di patologie cardiache e della circolazione sanguigna. 

In che modo è possibile difendersi dall’inquinamento?

Roberto Orecchia, direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo), consiglia di ventilare l’ambiente domestico in ore notturne, scegliere passeggini con posizione più alta rispetto ai tubi di scappamento delle auto, passeggiare in tragitti meno trafficati e in ore non di punta; fare sport aerobico per migliorare la salute di cuore e polmoni e favorire lo smaltimento di scorie. In occasione delle vacanze natalizie sarebbe meglio “abbandonare” per qualche giorno le città e recarsi in zone montane o in campagna dove l’aria è più pulita. 

Le polveri sottili possono avere anche delle brutte conseguenze sulla salute della nostra pelle provocando l’invecchiamento precoce, reazioni allergiche e dermatiti.  

Secondo uno studio pubblicato su “Journal for investigative dermatology”, smog e inquinanti favoriscono l’aumento fino al 20% dell’insorgenza di macchie sulla pelle e rughe.

A tal proposito, Mutua Basis Assistance, Società di Mutuo Soccorso, ha contattato la dottoressa Patrizia TeofoliDirigente I livello Istituto Dermopatico dell’ImmacolataIRCCS-Roma, la quale ha detto che “La pelle è un’interfaccia tra il corpo e l’ambiente circostante ed è quindi il contatto principale con gli inquinanti ambientali. La prima indicazione di quanto l’esposizione a materiale particolato (PM) è in grado di incidere negativamente pelle umana è il risultato di uno studio pubblicato circa 5 anni fa. È stato dimostrato che l’esposizione cronica al PM del traffico è significativamente associata all’invecchiamento precoce della pelle. Se l’esposizione è prolungata, possono insorgere allergie ed eczemi proprio perché l’alterazione della barriera cutanea favorisce la penetrazione degli allergeni e quindi le dermatiti da contatto.

Particelle di inquinamento ambientale potrebbero anche esercitare effetti negativi sulla pelle colpita da dermatiti infiammatorie (dermatite atopica).

In Cina, uno studio effettuato su un campione di persone, ha rilevato quali sono le conseguenze dell’esposizione all’ozono: un aumento di 10 mcg/m3 di ozono ha portato aumenti di orticaria (3,84%), di eczema (2,86%), di dermatite da contatto (3,22%) e di rash (2,72%).

L’ozono provoca perossidazione lipidica e ossidazione delle proteine, quindi l’inquinamento può indurre disfunzione della barriera che, anche durante l’inverno, deve essere preservata”.

Quali sono i suoi consigli per proteggere la pelle contro l’inquinamento?

“Innanzitutto, evitare esposizioni prolungate in zone altamente inquinanti, munirsi comunque di guanti, sciarpe e anche mascherine. La prima cosa da tenere sotto controllo è l’idratazione della pelle del viso e delle mani, quindi consiglio di utilizzare emollienti per preservare e ripristinare la funzione della barriera protettiva della pelle con prodotti lenitivi. Anche in inverno è importante la fotoprotezione quindi consiglio l’uso di filtri solari (almeno 20), per bloccare le radiazioni UV e per evitare composti fotoreattivi”.

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