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Aids: le campagne per la giornata mondiale

Oggi si celebra la Giornata mondiale contro l’Aids e per l’occasione Anlaids (Associazione nazionale per la lotta contro l’Aids), con il patrocinio del Comune di Milano, Pubblicità Progresso e ATS Città Metropolitana di Milano ha promosso la campagna “Se ne te fotti, l’Aids ti fotte”. Un messaggio di impatto, provocatorio, che ha l’obiettivo di sensibilizzare tutti su questa malattia ancora non sconfitta e di combattere paura e discriminazione.
Alla campagna hanno aderito molti volti noti, come Saturnino, Filippo Magnini, Luca Tommassini, Ivan Zazzaroni, La Pina, Diego Passoni e Valentina di Radio Deejay. La campagna è partita il 30 novembre e verranno affissi manifesti in 12 città italiane: Milano, Napoli, Genova, Torino, Bologna, Roma, Catania, Taranto, Padova, Trieste, Rimini e Perugia, per cercare di coinvolgere tutti, soprattutto i più giovani.
“Vogliamo riportare l’attenzione su un tema che sembra essere dimenticato, ma che continua a colpire in silenzio, condizionando la vita di migliaia di persone” ha dichiarato in una nota Carmine Falanga, Responsabile progetti e iniziative speciali di Anlaids, artefice della campagna. “Sono 30 anni che Anlaids mette in campo risorse ed energie di tante persone per contrastare la diffusione del virus dell’HIV in Italia, ma non solo. Il nostro impegno morale è informare ed educare le persone per metterle nella condizione di agire con consapevolezza. Il claim della campagna è chiaro e concreto: noi informiamo, alle persone resta la decisione su come comportarsi”. “La sfida contro l’AIDS non può essere basata solo sulla cura delle persone malate. Questo è certamente importante ed è un dovere morale e clinico per noi assisterle, ma vinciamo la sfida se vince la prevenzione. Il messaggio è prevenire: finchè non riusciremo a incidere significativamente nel ridurre il numero delle nuove infezioni, la sfida sarà persa”, è invece il commento alla stampa del Prof. Andrea Gori, Direttore del Dipartimento di medicina interna e dell’Unità Operativa Malattie Infettive dell’Ospedale San Gerardo di Monza e membro del direttivo di Anlaids Lombardia.
Anche il Ministero della Salute ha promosso una campagna per la lotta all’Aids, che parte proprio oggi ed è stata presentata dal ministro Beatrice Lorenzin lo scorso 27 novembre, con il claim “Con l’HIV non si scherza, proteggi te stesso e gli altri!”. Testimonial della campagna sono gli attori Dario Vergassola e Giulia Michelini, protagonisti di spot televisivi che andranno in onda sulle reti Rai e saranno diffusi anche sul web.
Per sensibilizzare i più giovani la campagna viaggia su Youtube, con la partecipazione di alcuni tra i maggiori Youtubers italiani: Willwosh, Daniele Doesn’t Matter e theShow: ragazzi che hanno in media più di un milione di iscritti sui rispettivi canali.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità nel nostro Paese, nel 2016, sono state 3.451 le nuove diagnosi da Hiv. La fascia di età più colpita è quella dai 25 ai 29 anni (85% dei casi -ovvero più di 8 volte su 10), attraverso rapporti sessuali non protetti. Dall’inizio dell’epidemia nel 1982 ad oggi sono stati segnalati al Centro Operativo Aids (COA) quasi 69.000 casi di AIDS, di cui poco più di 44.000 deceduti fino al 2014. Si osserva un lieve decremento del numero annuo delle nuove diagnosi di AIDS, mentre rimane stabile il numero di decessi.
Il numero delle nuove diagnosi si è mantenuto costante, con un aumento delle persone affette da HIV che ci convivono, con una buona qualità di vita grazie allo sviluppo di nuove cure. In Italia circa il 40% dei casi di HIV è diagnosticato in modo tardivo, e questo rappresenta un rischio anche per l’alta circolazione del virus nella popolazione generale. Ci sono poi circa il 30% di persone inconsapevoli del loro stato sierologico che continuano a favorire la trasmissione del virus.
Nonostante i progressi nella terapia e nella cura dell’AIDS è importante non abbassare mai la guardia. Negli ultimi anni si è registrato un crescente disinteresse e calo di attenzione da parte dell’opinione pubblica, è quindi fondamentale l’informazione.
“Con l’Hiv non si scherza, bisogna proteggere se stessi e gli altri e avere rispetto anche del partner”, ha sottolineato il ministro Lorenzin in conferenza stampa. “C’è poca consapevolezza tra i ragazzi e le ragazze sulle malattie sessualmente trasmissibili e sull’Aids, come se l’Aids fosse scomparso e non è così”, ha aggiunto. “Abbiamo pensato a una serie di campagne modulate su diverse fasce di età, su diverse sensibilità, per cercare di riattivare l’allarme, contrastare l’abbassamento della percezione del rischio, promuovere comportamenti corretti”. E la campagna ha proprio l’obiettivo di ricordare a tutti che l’HIV e le altre infezioni sessualmente trasmesse sono più diffusi di quanto si pensi e che è necessario adottare un atteggiamento responsabile nei confronti della propria ed altrui salute proteggendo se stessi e gli altri dalle possibilità di contagio.
E’ necessario infine diffondere la cultura dell’esecuzione del test dell’HIV per diagnosticare precocemente l’infezione, iniziare le terapie e limitare la diffusione del virus. Iniziare la terapia nella prima fese della diagnosi permette un recupero delle difese immunitarie quasi completo.
Il test HIV è gratuito, per eseguirlo non è necessaria la richiesta del medico di medicina generale ed è sempre garantito il diritto alla riservatezza.

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