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A Gaza situazione sanitaria senza precedenti. La denuncia

A Gaza, da oltre un anno, è in corso una guerra contro i civili: bambini, donne, anziani. Tutti coloro che non sono combattenti. Lo ha denunciato l’Ambasciatore palestinese Riyad Mansour parlando al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. “È insopportabile” ha detto in lacrime parlando dei bambini. “I bambini muoiono di fame”, ha proseguito. Parole confermate da Joseph Hazboun, direttore regionale della Cnewa (Catholic near East welfare association) – Pontifical Mission per Palestina e Israele, nel suo aggiornamento mensile sulla situazione a Gaza pubblicato dall’Agenzia Sir.
“L’insicurezza alimentare a Gaza – scrive Hazboun – ha raggiunto livelli catastrofici. Quasi 2 milioni di persone, circa il 90% della popolazione, sono state sfollate e vivono in condizioni di sovraffollamento e insicurezza. Con un accesso limitato a beni di prima necessità come acqua pulita, cibo e servizi igienici, le condizioni sanitarie stanno rapidamente peggiorando. I gruppi vulnerabili, tra cui neonati, anziani e donne incinte, affrontano rischi maggiori di malattie, malnutrizione e decessi prevenibili”. Si pensi solo che la farina costa quasi 10 euro al chilo e che molti camion di aiuti internazionali vengono costantemente assaliti, fermati al confine o rispediti indietro.
Il direttore regionale della Cnewa si sofferma poi sulla situazione sanitaria resa “sempre più grave” dai continui bombardamenti israeliani. Si stima che il 96% della popolazione stia affrontando livelli estremi di insicurezza alimentare e alcune famiglie sopravvivono con meno di due pasti al giorno. “A metà maggio – prosegue – più di 90 mense comunitarie sono state costrette a chiudere a causa della mancanza di carburante e rifornimenti, e le cucine rimanenti non sono in grado di fornire pasti sufficienti a soddisfare i bisogni nutrizionali della popolazione”.
Le Nazioni Unite segnalano che oltre 1 milione di bambini a Gaza necessitano di supporto psicosociale immediato. Quasi l’85% delle scuole di Gaza è stato danneggiato o distrutto. “Migliaia di studenti non hanno potuto sostenere gli esami di maturità, aggravando ulteriormente l’impatto sul loro futuro”, afferma il direttore. Dal canto suo Cnewa-Pontifical Mission continua per quanto è possibile a fornire cibo alle famiglie sfollate e assistenza sanitaria di base e programmi psicosociali per adulti e bambini. In collaborazione con il Consiglio delle Chiese del Vicino Oriente, distribuisce verdure fresche, quando disponibili, alle persone che vivono da sole e alle due chiese. Sostegno viene offerto anche all’Ospedale Arabo Al-Ahli. Si tratta, spiega Hazboun, di “servizi vitali, dato che Gaza sta affrontando un allarmante aumento di feriti, casi di trauma, ustionati e malattie infettive diffuse a causa delle cattive condizioni igieniche e dell’acqua non potabile. L’ospedale, ora operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, è sovraccarico e utilizza ogni spazio disponibile per l’assistenza ai pazienti”.