Morte, violenza e cancellazione di ogni diritto. A Gaza la catastrofe umanitaria non si ferma e gli occhi di tutto il mondo restano puntati su una popolazione allo stremo, donne, bambini, anziani, persone con disabilità, che dall’inizio del conflitto sono abbandonati a se stessi senza poter contare su un sistema sanitario di riferimento.
È di qualche giorno fa la notizia rilanciata dall’Ospedale pediatrico “Gemelli” di Roma dove sono arrivati da Gaza, in condizioni cliniche stabili, i tre minori di 8, 3 e 1 anno. Il paziente di 8 anni, affetto da paralisi cerebrale infantile post-infettiva, è ricoverato nel reparto di neurologia. Ricoverati invece nel reparto di malattie metaboliche gli altri 2 pazienti: il bambino di 1 anno, con sospetta sindrome genetica, portatore di PEG (il sondino per l’alimentazione addominale) e tracheostomia; la bambina di 3 anni, con sospetta sindrome di Gaucher, malattia genetica del metabolismo. Attivato da subito per i bambini e i loro accompagnatori il servizio di accoglienza dell’Ospedale. Con i pazienti arrivati ieri sera, sono 9 i minori palestinesi finora presi in carico dall’Ospedale della Santa Sede.
Ma notizie di questo tipo, che lasciano ben sperare rispetto a un finale decisamente di speranza, sono realmente rare. A confermarlo sono gli aggiornamenti continui che arrivano dalle zone devastate dal conflitto dove, proprio nelle ultime ore, i soldati israeliani hanno fatto irruzione nel complesso dell’ospedale Al Shifa di Gaza, nell’ambito di un’operazione che – stando a quanto riferiscono le autorità sanitarie palestinesi – ha causato numerose vittime, anche a seguito di un violento incendio scoppiato in uno degli edifici. L’esercito israeliano sostiene che i soldati hanno condotto una “operazione precisa” basata sull’intelligence secondo cui l’ospedale era utilizzato da alti leader di Hamas, e che sono stati colpiti da fuoco quando sono entrati nel complesso. Il Ministero della sanità di Gaza parla di circa 30.000 le persone, tra cui civili sfollati, pazienti feriti e personale medico, rimaste intrappolate all’interno del complesso medico di al-Shifa sotto attacco da parte dell’esercito israeliano. Lo riporta Al Jazeera. “Chiunque tenta di muoversi viene preso di mira dai proiettili” ha scritto il ministero su Telegram. “Le truppe hanno risposto con il fuoco vero e i colpi sono stati identificati. Le nostre truppe continuano ad operare nell’area dell’ospedale”, si legge in una nota.
Come riporta inoltre Euronews, il ministero della Sanità di Gaza ha dichiarato che nove palestinesi sono stati uccisi e decine feriti dagli spari israeliani in un altro attacco alla folla accalcata intorno ai camion degli aiuti umanitari in piazza Kuwait. “Bombardare assembramenti di persone affamate è diventata una routine quotidiana praticata dall’occupazione e vista dalla comunità internazionale sugli schermi”, fa sapere il portavoce del ministero Ashraf Al-Qidra. Intanto hanno fatto il giro del mondo le immagini dell’esercito giordano che invia sostegni alla popolazione civile con i paracaduti, visto che via terra o tramite mare l’operazione è considerata del tutto fallimentare.