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8 marzo, la prevenzione è rosa: visite e screening gratuiti in alcune strutture italiane

Sono diverse le iniziative a sostegno della salute della donna messe in campo da alcune strutture ospedaliere italiane e sono tanti i messaggi condivisi sui social network, con l’obiettivo di sensibilizzare sulla prevenzione.

Donne, fate prevenzione!
Sono diverse le iniziative a sostegno della salute della donna messe in campo da alcune strutture ospedaliere italiane e sono tanti i messaggi condivisi sui social network, con l’obiettivo di fornire maggiore informazione e consapevolezza.
Oggi termina la campagna Facebook in rosa: per tutta la scorsa settimana, sulla pagina Facebook dedicata, sono stati trattati diversi messaggi su un tema specifico di prevenzione.
Sono previsti check up gratuiti da parte di alcuni centri medici e specializzati per una corretta prevenzione. I laboratori di Artemisialab propongono di effettuare un pap test gratuitamente, prenotando l’appuntamento fra le 9:00 e le 18:00 al numero 800.300.100. L’iniziativa è rivolta a tutte le donne fra i 45 e i 60 anni.
Fino all’11 marzo, presso Humanitas San Pio X di Milano sarà possibile prendere parte agli screening dell’iniziativa Specialmente Donna. Si possono effettuare controlli ginecologici, ma anche check up per l’osteoporosi e altre patologie prenotando un appuntamento al numero 02.69517500.
Anche presso l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata (IDI -IRCCS) è possibile prenotare una visita gratuita dermatologica, di chirurgia vascolare, di chirurgia plastica e di allergologia al numero 06.66464094.
Lo scopo, come ha dichiarato alla stampa Mariapia Garavaglia, presidente dell’Idi, è quello di “volere essere a fianco di ogni donna con un piccolo, ma significativo gesto; attraverso la diagnostica e la ricerca vogliamo costruire un futuro di vicinanza verso chi ha bisogno”.
All’European Hospital, invece, basta prenotare allo 06/65975643-614 o tramite email a segreteria@icsiroma.it, per eseguire gratuitamente semplici esami per valutare la salute riproduttiva femminile: test base e non invasivi, come la conta dei follicoli antrali ed ormone antimulleriano, un ormone prodotto direttamente dalle uova. Il primo test si effettua con ecografia trans vaginale, il secondo con prelievo di sangue.
Entrambi i test, come ha spiegato il prof. Ermanno Greco, direttore scientifico del Centro di medicina e biologia della riproduzione all’European Hospital “si prefiggono di valutare la cosiddetta “riserva ovarica” ovvero quante sono le uova che la donna allo stato possiede”.
A Torino, la clinica Sedes Sapientiae propone una giornata di visite gratuite, dalle 14 alle 19. Per informazioni e prenotazioni è possibile chiamare il numero: 011.46.77.811.
Ancora una volta, Mutua Mba, società di Mutuo Soccorso, in occasione della festa della donna intende divulgare le iniziative in atto e ricordare l’importanza della prevenzione, strumento in grado di combattere le neoplasie.
È fondamentale sottoporsi agli esami di screening per tenere sotto controllo la salute e/o individuare una malattia prima che si manifestino i sintomi.
Regola numero uno è quella di adottare degli stili di vita sani: seguire un’adeguata alimentazione ricca di frutta e verdura, evitare di fumare e svolgere un’attività fisica moderata. Sottoporsi a programmi di screening per la diagnosi precoce è sicuramente il passo successivo per evitare malattie come il cancro al seno o al collo dell’utero.
Il primo è il tumore più frequentemente diagnosticato nelle donne in tutte le fasce di età. I fattori di rischio, anche in questo caso, sono legati ad un corretto stile di vita, all’età, inoltre il 5-7% dei tumori al seno è ereditario.
Oggi la guaribilità dal cancro al seno si attesta intorno all’85%-90%, ma si potrebbe parlare del 98% se tutte le donne eseguissero i relativi esami per una diagnosi sempre più precoce.
A seconda dell’età è consigliabile sottoporsi a degli esami. Quali sono?
Compiuti i 20 anni le donne possono eseguire una prevenzione “fai da te” attraverso l’autopalpazione del seno, almeno una volta al mese, e controllare con il tatto se si sentono dei noduli. Una volta l’anno è comunque consigliabile fare la visita dal ginecologo per i controlli generici.
Al compimento del 30esimo anno si consiglia di aggiungere sull’agenda “rosa” un altro appuntamento, quello con il senologo per la visita senologica,
Il senologo, prima di cominciare l’esame clinico con l’osservazione e la palpazione delle mammelle, raccoglie tutte quelle informazioni utili per la diagnosi definitiva che sono: un’eventuale presenza di casi di tumore del seno in famiglia (nel caso dovessero esserci, le donne tra i 40 e i 50 anni dovrebbero effettuare una volta l’anno una mammografia e una ecografia), l’età del primo ciclo mestruale o l’età in cui è terminato, gravidanze, alimentazione e terapie ormonali.

Dopo i 60 anni la prevenzione oncologica è ancora più importante, perché è proprio tra i 50 e i 70 anni che il rischio di sviluppare questo tumore è maggiore.
Gli esperti consigliano una mammografia ogni due anni almeno fino ai 75 anni, perché la vita media si è allungata e si possono ottenere buoni risultati terapeutici anche in pazienti anziane.
Il cancro delle cervice uterina è il secondo più frequente tipo di tumore femminile, con circa 500.000 nuovi casi all’anno e 250.000 decessi nel mondo, ed è il primo tumore riconosciuto dall’OMS come totalmente riconducibile a un’infezione.
In Italia si verificano annualmente circa 3500 nuovi casi di carcinoma della cervice uterina e 1500 decessi.
Studi condotti in Europa hanno rivelato però che la diffusione e l’incremento dell’adesione ai programmi di screening ha portato ad una riduzione dell’incidenza di questo genere di tumori.
Il Sistema Sanitario Nazionale, oramai da qualche anno, ha messo a disposizione per le ragazzine di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, ma anche per tutte quelle giovani che hanno più di 13 anni e che non hanno avuto rapporti sessuali, il vaccino HPV (Human Papilloma Virus). Il vaccino è gratuito fino a 13 anni e non comporta dei rischi.
Il tumore al collo dell’utero è causato principalmente dal virus HPV o papilloma virus, che si trasmette per via sessuale.
Il Papilloma Virus è la più diffusa delle malattie sessualmente trasmissibili, ed è talmente comune che circa la metà delle persone che hanno avuto rapporti sessuali viene contagiata almeno una volta nella vita, ma spesso l’organismo, grazie al sistema immunitario, riesce a debellare il virus (tra il 70% e il 90%, fonte Iss).
La situazione è diversa quando il sistema immunitario è basso e non riesce a combattere il virus, questo potrebbe provocare conseguenze più gravi per la salute, quando l’infezione non viene diagnosticata, o ancor peggio, trascurata.
Il Papilloma virus inizialmente può presentarsi con delle lesioni sulle cellule del collo dell’utero che se non monitorizzate e trattate, nel tempo, potrebbero prima dare origine un carcinoma in situ e poi ad un cervice carcinoma, più comunemente conosciuto come cancro del collo dell’utero. È un’infezione che non dà sintomi ed è possibile scoprirla grazie al HPV-Dna Test e il Pap-test, esame questo che si effettua durante una normale visita ginecologica. È  importante sottoporsi al Pap-test almeno una volta all’anno, proprio perché è in grado di individuare precocemente la presenza di alterazioni che potrebbero diventare tumori del collo dell’utero.
Gli esperti sostengono che nel caso in cui il risultato del test dovesse essere positivo, come prima cosa occorre valutare lo stato di avanzamento della lesione, perché nel 75% dei casi generalmente l’infezione regredisce da sola, nel 25% invece progredisce. Nel caso in cui la lesione, a distanza di qualche mese, è progredita e risulta importante, si procede con il trattamento laser in ambulatorio. Una volta effettuato il trattamento è sempre importante effettuare i controlli periodici perché la guarigione non dà immunità.
Sulla base di studi effettuati sui periodici controlli ginecologici e programmi di screening in donne di età compresa tra i 17 e i 70 anni, è emerso che la prevalenza delle infezioni da Hpv varia con l’età: è più elevata nelle giovani donne sessualmente attive, mentre un secondo picco di prevalenza si nota nelle donne intorno o dopo la menopausa. Uno studio condotto nell’Italia settentrionale, valutando donne tra 25 e 70 anni, ha evidenziato come la prevalenza diminuisca dal 13-14% nella fascia di età 25-39 anni, all’11% nelle donne tra 40 e 44 anni, e al 5% nelle donne oltre i 44 anni.
Alla luce di quanto detto è quindi importante sottoporsi ogni anno alla vista ginecologica, eseguire l’esame del Pap-test che indaga le alterazioni delle cellule per prevenire il tumore del collo dell’utero, e/o al HPV-Dna Test.
Mutua Mba, società di mutuo soccorso, da sempre attenta alla prevenzione, propone dei piani assistenziali volti a migliorare la qualità della vita degli associati e dei check up dedicati alle donne. Un esempio è il check up di prevenzione, che prevede esami di laboratorio, tra i quali il pap-test ed esami di immagini e strumentali come l’ecografia mammaria.
E ancora, il check up oncologico, consigliato per la fascia età compresa tra i 30 e i 50 anni; anche in questo caso è possibile sottoporsi sia esami di laboratorio che esami immagini e strumentali, come epiluminescenza e ecografia mammaria.
La mission di Mutua Mba è quella di garantire un corretto e veloce accesso alle informazioni e alla diagnosi precoce, motivo per il quale i piani assistenziali rappresentano un vero e proprio servizio di Sanità integrativa per tutelare la salute degli aderenti.

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