Pesce in scatola? Attenzione alla sindrome sgombroide

Quando non viene rispettata la catena del freddo il pesce può fare male e causare una intossicazione da istamina, o sindrome sgombroide.

Una cena a base di pesce spesso si preferisce perché questo alimento è gustoso e molto salutare, ma attenzione a non correre rischi per la salute.
Quando il pesce può far male?  La colpa è della temperatura, perché quando non viene rispettata la catena del freddo quello che può capitare è una intossicazione da istamina, o sindrome sgombroide.
“Con il termine ‘sindrome sgombroide’ – ha spiegato il dottor Stefano Cantini, Direttore dell’area sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell’Azienda USL Toscana Centro – si intende una patologia di origine alimentare causata dal consumo di prodotti ittici contaminati da batteri in assenza di alterazioni organolettiche. I batteri responsabili di per sé non sono patogeni ma sono in grado di trasformare un amminoacido (istidina), presente in abbondanza in alcune specie di pesci, (tonno, sgombro, alice i più comuni) in istamina che, se presente in grandi quantità, è la responsabile della patologia”.

I sintomi si manifestano da pochi minuti a qualche ora dal consumo del pesce e interessano la cute (eritema al viso, sensazione di calore), il sistema gastroenterico (diarrea, vomito, dolori addominali), e sono frequenti anche mal di testa, palpitazioni e tremori.
La dose per la manifestazione clinica della sindrome sgombroide è influenzata da numerosi fattori, quali sensibilità individuale, peso corporeo, composizione del pasto (elevate dosi di alcool possono potenziare l’effetto), farmaci, età e altre patologie/allergie.
Mutua Mba con questo articolo intende mettere in evidenza alcune regole valide per la conservazione e preparazione casalinga, comunque da applicare per qualsiasi tipo di alimento, non solo pesce, soprattutto nei periodi più caldi.
Gli esperti affermano che la conservabilità dei prodotti ittici è indicata dalla data di scadenza e vale fintanto che la confezione rimane integra: una volta aperta, l’alimento deve essere consumato nel più breve tempo possibile. È importante mantenere la catena del freddo e non fare “dentro e fuori” dal frigorifero.
Il prodotto in scatola una volta aperto deve essere preferibilmente consumato in giornata. Se questo non è possibile, al momento dell’apertura trasferire il prodotto in contenitori chiusi più piccoli e conservarli in frigorifero a temperature inferiori a 4°C, oppure acquistare confezioni più piccole adeguate al consumo della propria famiglia.
Non mantenere a temperatura ambiente e aperte le scatolette di tonno, utilizzare solo le quantità necessarie per le preparazioni del momento e poi riporre immediatamente il prodotto restante in frigorifero, ben ricoperto da olio o prodotti di conservazione.
Lavare bene la verdura da consumare insieme al tonno, per esempio in sandwich o insalate, perché i batteri eventualmente presenti possono contaminare il pesce.
Preparare gli antipasti contenenti tonno nelle quantità che si pensa vengano consumate entro una/due ore e conservare eventuali piatti pronti a base di tonno in frigorifero.
Grazie a questi suggerimenti, Mutua Mba augura a tutti buon appetito!

Nicoletta Mele
Nicoletta Mele
Laureata in scienze politiche. Dal 2001 iscritta all’ Ordine Nazionale dei Giornalisti. Ha collaborato con testate giornalistiche e uffici stampa. Dopo aver conseguito il master in “ Gestione e marketing di imprese in Tv digitale”, ha lavorato per 12 anni in Rai, occupandosi di programmi di servizio e intrattenimento. Dal 2017 è Direttore Responsabile di Health Online, periodico di informazione sulla sanità integrativa.

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