Fame emotiva e fame fisiologica

Beautiful domestic girl eating chips, watching tv, sitting at sofa at home. Copy space.

Mangi di più quando ti senti stressato, anche quando non hai fame o se sei sazio, o per sentirti meglio (quando sei triste, arrabbiato, annoiato, ansioso, ecc.)?
Senti di essere impotente o di non avere controllo su ciò che mangi o usi il cibo come ricompensa?
Il cibo ti fa sentire al sicuro?
Se hai risposto sì a una di queste domande potresti essere un Emotional Eater.
Emotional Eater non mangia per soddisfare la fame fisica ma usa il cibo per regolare particolari stati emotivi, sia positivi che negativi. Sebbene mangiare possa far sentire meglio nel breve termine, il cibo non elimina i sentimenti che hanno scatenato la condotta alimentare, anzi ci si può sentire addirittura peggio di prima a causa dei sensi di colpa per aver perso il controllo della situazione e per le calorie inutili ingerite.
Trovare modi più funzionali di gestire le emozioni e imparare a mangiare in modo consapevole è possibile.
Per prima cosa dobbiamo imparare a distinguere tra fame emotiva e fame fisiologica:

Fame emotiva Fame fisiologica
Arriva all’improvviso ed è associata ad un senso di urgenza Si manifesta in maniera più graduale
Si ricercano determinati cibi (come il cibo spazzatura o i dolci) Qualsiasi cibo va bene per saziarsi
Non diminuisce anche quando si è sazi. Scompare quando si è sazi
È seguita da sentimenti di rimpianto, colpa o vergogna per aver mangiato troppo Non ci si sente in colpa dopo aver mangiato

Identificare cosa spinge a mangiare quando non si ha fame è un secondo punto da prendere in considerazione per imparare a rapportarsi al cibo in modo consapevole: mangiare può essere un modo per mettere temporaneamente a tacere o reprimere emozioni scomode, tra cui rabbia, paura, tristezza, ansia, solitudine, risentimento e vergogna.  Si può mangiare per avere qualcosa da fare, per alleviare la noia, per riempire un momento di vuoto.  O per stress: in situazioni di stress il corpo produce alti livelli di cortisolo, l´ormone responsabile delle  voglie irresistibili per il cibo spazzatura. Si può usare il cibo anche come ricompensa, per festeggiare un traguardo o una ricorrenza, per consolarsi dopo una giornata di lavoro lunga e faticosa, ecc.. Quando si mangia, infatti, il corpo rilascia dopamina, che agisce sul circuito della ricompensa  nel tuo cervello.
Infine si tende a mangiare in maniera inconsapevole anche quando ci si riunisce con altre persone: in queste situazioni è facile eccedere semplicemente per prolungare una situazione piacevole, cioè per il gusto di stare insieme agli altri. Come riuscire a mangiare in maniera più consapevole in prossimità delle feste natalizie, quando ci si ritrova più spesso a tavola assieme ad amici e parenti?
Ne parliamo nel prossimo articolo.

Giuseppe Iannone
Giuseppe Iannone
Psicologo clinico e neuropsicologo, ha conseguito la Laurea in Neuroscienze Cliniche e Cognitive con specializzazione in Psicopatologia presso l’Università di Maastricht (Paesi Bassi). È iscritto all'Albo dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia ed è sono autore di diverse pubblicazioni scientifiche. Possiede una seconda laurea in Pedagogia della Lingua e Cultura Italiana, conseguita a pieni voti presso l’Università per Stranieri di Siena e si occupa di consulenza linguistica e culturale in diverse aziende. Infine, è istruttore di tecniche di respirazione, di rilassamento, di training autogeno, di massaggio russo e di autodifesa presso la A.S.D. Systema Milano.

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