FORZA PICCOLO JULEN! ERRORE DI CALCOLO, RIPRENDONO I LAVORI DEL TUNNEL PARALLELO

Sono necessarie altre ore di lavoro, non meno di 24, per raggiungere il punto dove dovrebbe trovarsi, si spera in vita, Julen, il bambino di 2 anni che il 13 gennaio scorso è precipitato all’interno di un pozzo di soli 25 centimetri di diametro e profondo 110 metri, a Totatlán vicino Malaga.

proseguono i lavori (ANSA)

Secondo gli ultimi aggiornamenti, devono riprendere i lavori del tunnel parallelo al pozzo a causa di “un errore di calcolo” in quanto i cilindri di metallo necessari al rivestimento della galleria per evitare frane e consentire ai minatori di calarsi nella capsula metallica appositamente costruita sono risultati essere troppo grandi.

Questo significa che ci saranno nuovi ritardi  – vanno ad aggiungersi ai precedenti  che, secondo quanto dichiarato dai soccorritori, “dovrebbero durare non meno di 24 ore”. Inoltre, non è ancora chiaro qual è il punto esatto dove si trova il bambino da qui la decisione di scavare ancora per realizzare un buco di circa 20 centimetri fino al pozzo ed introdurre una videocamera e vedere se il piccolo si trova o meno a una profondità di 70 metri come ipotizzato.

Al momento nessun contatto verbale con Julen ma l’unico elemento che ha confermato la sua presenza nel pozzo è stato il ritrovamento di tracce biologiche all’interno del pozzo, tra cui alcuni capelli che stando agli esami del DNA appartengono al bambino.

La Spagna e il mondo intero stanno vivendo giorni e ore di angoscia con la speranza di ritrovare Julen vivo. Sui social arrivano i primi commenti di sconforto “Improbabile se non impossibile che un bimbo di 2 anni possa resistere per nove giorni sottoterra e dopo una caduta spaventosa”. La speranza è l’ultima a morire, recita un vecchio detto e i soccorritori non si danno per vinti e vogliono trovare il bambino per restituirlo ai genitori.

La triste storia spagnola che sta tenendo tutti con il fiato sospeso riporta alla mente il tragico incidente di Vermicino avvenuto 38 anni fa. Era il giugno del 1981 quando il piccolo Alfredino Rampi, di 6 anni, finì in un pozzo artesiano profondo 80 metri lungo via di Vermicino, una strada che collega Roma con Frascati. Si tentò per ore di raggiungere Alfredino, bloccato a 36 metri di profondità, e riportarlo in superficie ma purtroppo non si riuscì a salvarlo.

Mutua Mba, segue gli sviluppi delle operazioni di salvataggio nella speranza che si arrivi presto ad un lieto fine. Accent 1;\ls

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Nicoletta Mele
Nicoletta Mele
Laureata in scienze politiche. Dal 2001 iscritta all’ Ordine Nazionale dei Giornalisti. Ha collaborato con testate giornalistiche e uffici stampa. Dopo aver conseguito il master in “ Gestione e marketing di imprese in Tv digitale”, ha lavorato per 12 anni in Rai, occupandosi di programmi di servizio e intrattenimento. Dal 2017 è Direttore Responsabile di Health Online, periodico di informazione sulla sanità integrativa.

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