ALLARME ZECCHE IN ITALIA: I CONSIGLI DEL MINISTERO DELLA SALUTE

Il morso delle zecche può portare a delle conseguenze molto gravi per la salute, motivo per il quale è alto lo stato di allerta in tutto il Nord Est del Paese dopo il ricovero di sette persone nella provincia di Belluno.  Il Ministero delle Salute ha deciso di diffondere online alcune utili informazioni che Mutua MBA condivide al fine di tutelare la salute.

Il morso della zecca può portare a delle conseguenze molto gravi per la salute, motivo per il quale è alto lo stato di allerta in tutto il Nord Est del Paese dopo il ricovero di sette persone nella provincia di Belluno.
La meningoencefalite da zecche (Tbe) o meningoencefalite primaverile-estiva, è una malattia virale acuta del sistema nervoso centrale, causata da un arborvirus appartenente al genere Flavivirus, molto simile ai virus responsabili della febbre gialla e della dengue.
L’encefalite da morso di zecca è stata identificata per la prima volta in Italia nel 1994 proprio in provincia di Belluno. La patologia potrebbe presentarsi anche in altre aree geografiche, soprattutto quelle montane.
Come riconoscerla? Quali sono le precauzioni da adottare nel periodo estivo per evitare di essere punti dalle zecche?
Alla luce degli ultimi episodi, il Ministero delle Salute ha deciso di diffondere online alcune utili informazioni che Mutua Mba, società di mutuo soccorso, condivide al fine di tutelare la salute.
La prima raccomandazione riguarda i luoghi. Dal Ministero, infatti, spiegano che le zone in cui ci si può esporre di più alla puntura di zecca sono gli ambienti boschivi e ricchi di cespugli, umidi e ombreggiati, con vegetazione bassa e letti di foglie secche. Sono a rischio anche il sottobosco e i prati incolti.Zecche
Quali sono le conseguenze post puntura? Secondo gli esperti, nell’uomo, nel 70% dei casi circa, si manifesta un’infezione senza o con sintomi poco rilevanti che può passare inosservata. Nel restante 30%, dopo 3-28 giorni, si ha una prima fase con sintomi simili all’influenza, come ad esempio febbre alta, mal di testa, mal di gola, stanchezza, dolori ai muscoli e alle articolazioni. Questo stato di malessere può durare dai 2 ai 4 giorni, dopodiché la temperatura scende e in genere non ci sono ulteriori conseguenze. Nel 10-20% di questi casi, dopo un intervallo asintomatico, inizia una seconda fase caratterizzata da disturbi del sistema nervoso centrale (encefalite, paralisi flaccida a esito mortale nell’1% dei casi).
Il tempo di incubazione è variabile, il rischio maggiore è il ritardo nella diagnosi perché spesso non si percepisce la puntura e non c’è una sintomatologia specifica. Non ci sono terapie. L’unica forma di prevenzione è il vaccino.
In caso di puntura, come comportarsi?
Le istruzioni del Ministero della Salute sono chiare: afferrare saldamente la zecca con una pinzetta il più possibile aderente alla cute e tirarla senza strappi, con una delicata rotazione, in modo da non romperla. Durante l’operazione proteggere le mani con i guanti o con un fazzoletto, per eliminare la possibilità di infezione. Se il rostro della zecca rimane all’interno della pelle, estrarlo con l’aiuto di un ago sterile.
Bisogna applicare disinfettanti e antibiotici sulla parte soltanto dopo l’estrazione della zecca, evitando quelli che colorano la pelle (tintura di iodio, mercurocromo) perché potrebbero mascherare segni di infezione. Non applicare calore o sostanze quali acetone, ammoniaca, cloruro di etile, alcol etilico, etere, cloroformio o vaselina sulla zecca prima della rimozione.
Alla rimozione della zecca dovrebbe seguire un periodo di osservazione di circa 30-40 giorni per individuare la comparsa di eventuali segni e sintomi di infezione. L’assunzione di antibiotici in questa fase è sconsigliata, perché potrebbe mascherare eventuali segni di malattia e rendere più complicata la diagnosi. E’ necessario recarsi dal proprio medico o al pronto soccorso, preferendo un ospedale dotato di un reparto di malattie infettive.
Per gli escursionisti e gli amanti delle passeggiate all’aria aperta, la principale raccomandazione è quella di camminare al centro dei sentieri, evitando per quanto possibile il contatto con la vegetazione. Si consiglia di indossare indumenti di colori chiari, per rendere evidente la presenza di zecche, e resistenti agli strappi. Meglio indossare capi a maniche lunghe e pantaloni lunghi che canottiere e shorts. Inoltre, è opportuno portare calzature chiuse e alte sulle caviglie; se possibile usare i guanti, soprattutto se si maneggia la selvaggina, o per la raccolta di funghi o bacche.
Nicoletta Mele
Nicoletta Mele
Laureata in scienze politiche. Dal 2001 iscritta all’ Ordine Nazionale dei Giornalisti. Ha collaborato con testate giornalistiche e uffici stampa. Dopo aver conseguito il master in “ Gestione e marketing di imprese in Tv digitale”, ha lavorato per 12 anni in Rai, occupandosi di programmi di servizio e intrattenimento. Dal 2017 è Direttore Responsabile di Health Online, periodico di informazione sulla sanità integrativa.

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