Allarme legionella, boom in Europa

In questo periodo si sta registrando un boom di casi di legionella: come avviene il contagio? Quali sono i sintomi? Chi sono i soggetti a rischio?

La legionella, o Malattia del Legionario, in gergo tecnico definita anche legionellosi, è un’infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila.
In questo periodo si sta registrando un boom di contagi in Europa e l’Italia è il Paese europeo in cui si sta verificando il maggior numero di casi di infezioni; il batterio ha colpito 40 persone (3 morti) a Bresso, cittadina alle porte di Milano.
In che modo avviene il contagio? Quali sono i sintomi? Chi sono i soggetti a rischio? E come ridurre i potenziali contagi?
Le legionelle sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali: acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi, fanghi. Da questi ambienti raggiungono quelli artificiali, come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine, che possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo. La legionellosi viene normalmente acquisita per via respiratoria mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol contenente Legionella, oppure di particelle derivate per essiccamento. Sono stati inoltre segnalati in letteratura casi di legionellosi acquisita attraverso ferita. Non è mai stata dimostrata la trasmissione interumana della malattia.

Dopo un periodo di incubazione variabile da 2 a 10 giorni (in media 5-6 giorni), si manifesta come una polmonite infettiva, con o senza manifestazioni extrapolmonari. Nei casi gravi può insorgere bruscamente con febbre, dolore toracico, dispnea, cianosi, tosse produttiva. Tra le complicanze della legionellosi vi possono essere: ascesso polmonare, empiema, insufficienza respiratoria, shock, coagulazione intravasale disseminata, porpora trombocitopenica e insufficienza renale. Si cura con una terapia antibiotica.
Fattori predisponenti la malattia sono l’età avanzata, il fumo di sigaretta, la presenza di malattie croniche, l’immunodeficienza. Il rischio di acquisizione della malattia è principalmente correlato alla suscettibilità individuale del soggetto esposto e al grado d’intensità dell’esposizione, rappresentato dalla quantità di Legionella presente e dal tempo di esposizione. Il tasso di mortalità può variare dal 40-80% nei pazienti immunodepressi non trattati, al 5-30% in caso di un appropriato trattamento della patologia. Complessivamente la letalità della legionellosi si aggira tra il 5% e il 10%.
Per ridurre i potenziali contagi, sottolineano gli esperti dell’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc), servono regolari controlli per la presenza del batterio e misure di riduzione del rischio nei sistemi idraulici nei luoghi dove ci sono turisti, negli ospedali o in posti dove c’è una forte presenza della popolazione a rischio più alto. Il batterio, sottolinea il sito dell’Oms, colpisce infatti soprattutto i maschi oltre i 50 anni, e altri fattori di rischio sono fumo, alcolismo, malattie polmonari preesistenti, compromissione del sistema immunitario e patologie croniche respiratorie o renali.

La prevenzione si basa essenzialmente sulla corretta progettazione e realizzazione degli impianti che comportano un riscaldamento dell’acqua e/o la sua nebulizzazione, e sull’adozione di misure preventive (manutenzione e disinfezione). Sono considerati tali gli impianti idro-sanitari, gli impianti di condizionamento con umidificazione dell’aria ad acqua, gli impianti di raffreddamento a torri evaporative o a condensatori evaporativi, gli impianti che distribuiscono ed erogano acque termali, le piscine e le vasche idromassaggio.
Intanto a Bresso, zona dove è stato registrato un considerevole numero di contagi, proseguono i controlli alla ricerca delle sorgenti del batterio della legionella, anche nei luoghi di aggregazione, come ad esempio, poste, banche o centri commerciali.
Per non essere colpiti dal batterio, il Comune di Bresso ha ricordato quali sono le precauzioni e le principali norme di comportamento.
Il batterio non si trasmette da persona a persona, attraverso gli alimenti, bevendo e utilizzando l’acqua per alimenti. Non esiste rischio nell’acqua alimentare. A titolo precauzionale, è bene evitare fonti di emissione di acqua vaporizzata (come le fontanelle o gli irrigatori automatici), così come lasciar scorrere l’acqua calda prima di quella fredda, allontanandosi dal rubinetto dopo averlo aperto (tenendo aperte anche le finestre) prima di fare la doccia o appena rientrati da un periodo di assenza da casa.
 

Nicoletta Mele
Nicoletta Mele
Laureata in scienze politiche. Dal 2001 iscritta all’ Ordine Nazionale dei Giornalisti. Ha collaborato con testate giornalistiche e uffici stampa. Dopo aver conseguito il master in “ Gestione e marketing di imprese in Tv digitale”, ha lavorato per 12 anni in Rai, occupandosi di programmi di servizio e intrattenimento. Dal 2017 è Direttore Responsabile di Health Online, periodico di informazione sulla sanità integrativa.

Comments are closed.